IL
GIOCO DELL'OCA
La vecchia passione per la ricerca e la collezione dei giochi dell'oca
si concretizza oggi in questo sito, che non ha certo la pretesa di essere
esaustivo, ma che si propone di dare un'ampia panoramica iconografico-descrittiva
sull'argomento: si tratta di un primo tentativo di catalogare una produzione
straordinariamente vasta e complessa che abbraccia un arco di tempo
di alcuni secoli. Nel 1975 il primo gioco acquistato a Parigi: "Le
Jeu des Arts et Métiers". Ne seguirono tanti altri bellissimi,
affascinanti acquistati da antiquari e in occasione di mercati dell'antiquariato
che imperversavano ovunque, ogni fine settimana, negli anni '80/'90.
La produzione francese sicuramente era più vasta, attraente e
varia ed era quella che dava più soddisfazione con i suoi Basset,
Crepy, Pellerin, mentre la produzione italiana era caratterizzata spesso
da giochi di propaganda e dai classici "Giro del Mondo".
Poi la vendita della collezione per i soliti problemi economici legati
alla carriera di studente universitario. Ma il ricordo sempre forte
di questi affascinanti labirinti variegati, ricchi di immagini suggestive,
piccole miniature che indussero Bertartelli, Dietsch, D'Allemagne, a
raccoglierli e a classificarli mi ha riportato alla ricerca di quegli
esemplari che a malincuore avevo ceduto e soprattutto, complice il computer,
ho avuto l'opportunità di vedere da casa decine e decine di giochi
di tutto il mondo e questo ha fatto ripartire il desiderio di raccogliere
ancora una volta questi piccoli capolavori. Proprio tramite Internet
c'è stato l'incontro con altri collezionisti ed appassionati:
sicuramente questo ha rappresentato un'ulteriore fonte di stimolo per
la ricerca e la catalogazione. È stato molto importante e stimolante
aver conosciuto il Prof. Adrian Seville, un Accademico del Kent, con
cui ho avuto scambi di informazioni e documentazione che hanno riacceso
un'antica passione rimettendo in movimento il gusto della ricerca. Ho
avuto modo di sentire anche altri "ocaludofili" che poi purtroppo,
forse per altri impegni personali, sono scomparsi. Il fascino per il
labirinto, per questo percorso misterioso costellato di elementi positivi
e negativi distribuiti sempre in una ben determinata posizione rende
il "Gioco dell'oca" affascinante, intrigante ed oggetto di
vari studi e ricerche. Dietsch ne individuava un'origine tedesca legata
a motivi di carattere religioso; si parla di Palamede che lo avrebbe
inventato durante il lungo assedio di Troia e anche della Corte dei
Medici che lo avrebbe donato alla Corte di Spagna, ma sicuramente il
gioco ha radici più lontane, nell'antico Egitto (Mehen, Gioco
del Serpente) ed è verosimile che esso sia stato importato dai
Monaci Guerrieri Templari in Europa ed utilizzato come un "manifesto",
come un segno di riconoscimento. Il percorso tipicamente iniziatico,
esoterico, simbolo della vita; il significato delle caselle chiave,
la combinazione dei numeri, alcune immagini nelle caselle di alcuni
giochi, depongono per questa probabile origine mentre la ripetitività
del modello e le regole immutabili ne assicurano la continuità
nei secoli: il Gioco dell'Oca parla con un suo linguaggio universale
e nelle sue caselle racchiude immagini e storie destinate a divenire
immortali!! Ritenendo che, come succede in tutte le collezioni, soltanto
il collegamento e il confronto continuo fra appassionati ricercatori
può portare a dei risultati molto importanti, evitando così
che ognuno rimanga chiuso nella sua nicchia e quindi nelle sue personali
e circoscritte conoscenze, questo sito vuole rappresentare proprio un
momento d'incontro per tutti, un po' come una biblioteca, un archivio
del Gioco dell'Oca, una banca dati in costante aggiornamento e mi auguro
che gli interessati diano pertanto il loro contributo mettendo a disposizione
il materiale che possiedono e le loro conoscenze. E' peraltro impossibile
possedere tutti i giochi stampati sia per problemi di reperibilità
sia anche per problemi economici, e penso inoltre che per ogni collezionista
sia motivo di stimolo, incentivo e soprattutto soddisfazione mostrare
la propria raccolta, i pezzi più belli che è riuscito
a mettere insieme nel corso delle proprie ricerche. Proprio per questo
sono stati inseriti in archivio, solo per un fatto di completezza, molti
giochi tratti da pubblicazioni, visto che in questo tipo di collezione
la componente iconografica è di fondamentale importanza, in quanto
consente di individuare il tipo di gioco e l'incremento delle immagini
può essere considerato il fatto basilare per una crescita dello
studio e della conoscenza.
Mi auguro quindi che l'iniziativa abbia il consenso e la collaborazione
di tutti, collezionisti italiani e stranieri (il sito presenta infatti
testi in varie lingue), anche perché l'imponenza della ricerca
necessita per forza di cose della fattiva collaborazione di molti. Penso,
con questo lavoro ancora pieno sicuramente di errori e da completare,
migliorare, aggiornare, di aver dato il via ad una ricerca che potrebbe
dare molti risultati per il futuro, stimolando non solo gli appassionati
di sempre
ma magari anche qualche altro neofita che si troverebbe
così a scoprire l'affascinante mondo del "Gioco dell'Oca".
Luigi Ciompi
Adrian Seville
Adrian Seville is an international expert on the history of printed board games, specialising in research on the cultural history of the Game of the Goose and its many variants. This research is supported by his private collection, assembled over many years and now of museum quality.
He studied Physics at Trinity Hall, Cambridge, moving on to a PhD at the University of Edinburgh before joining the academic staff of City University, London. In mid-career, he moved into management of the university as Academic Registrar, with the title of Professor of Higher Education Administration.
Following early retirement, he has concentrated on the study of printed board games, giving presentations in Europe and in America, where an exhibition of his collection is planned for February 2016 at the Grolier Club of New York. He has lectured at the School of Advanced Study of the University of London, and has advised the Bodleian Library (John Johnson Collection), the Rothschild (National Trust) Collection at Waddesdon Manor, and contributed to a study day at the Cluny Museum (Paris).
September 2014