Giochi dell'Oca e di percorso
(by Luigi Ciompi & Adrian Seville)
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"La storia attraverso i giochi dell'oca"
Autore: Milanesi Franco 
Nel 1894 il capitano Dreyfus, francese di origine ebrea, veniva condannato e degradato in seguito ad un'accusa di spionaggio a favore dei tedeschi. La società e il mondo politico francesi si dividevano, con accese polemiche, tra dreyfusiani innocentisti e antidreyfusiani colpevolisti. Emile Zola, convinto sostenitore dell'innocenza del capitano, lanciava il suo atto d'accusa su "L'Aurore" nel gennaio del 1898. Sulla stessa rivista compariva poco dopo, come dono gratuito per i lettori, un Jeu de l'affaire Dreyfus et de la vérité in cui il tradizionale percorso di 63 caselle scandiva le tappe di una faticosa ricerca della verità, attraverso i disegni dei protagonisti e dei luoghi di uno dei casi giudiziari più laceranti della storia francese. Non è certo per merito del gioco dell'oca pubblicato dal giornale dreyfusiano se verrà riconosciuta, pur con grande ritardo, l'innocenza del capitano, ma è significativo che in un paese dalle radicate tradizioni civili come la Francia un gioco dell'oca sia stato utilizzato come efficace mezzo di propaganda politica. Del resto proprio in Francia fin dal secolo XVII la dimensione puramente ludica e decorativa si intreccia con tematiche connesse alla storia nazionale, alle vicende militari e politiche, alle glorie dell'esercito. Già nel 1660, mentre in Italia dominano tavole con disegni di ochette e decori floreali, appare un gioco Pour la paix che celebra contemporaneamente la fine della guerra con la Spagna e il matrimonio del giovanissimo sovrano. E nel '700 avrà una certa diffusione un gioco, Jeu de la Constitution, assai elegante nella stampa, che tratta direttamente le problematiche gianseniste. Il significato delle iscrizioni fittamente contenute nella tavola, un vero e proprio pamphlet polemico tipico del secolo dei Lumi, appare oggi di difficile comprensione, espresso attraverso il registro dell'ambiguità e dell'ironia. Ma a fronte della sfumature teologiche della parte testuale, le immagini esplicitano un'iconoclastia anche brutale ed appena un po' decentrati ai margini superiori della tavola il papa e i vescovi vengono direttamente trasformati in oche con tiara e croce sul petto. Ma è anche in maniera più indiretta che la storia si rapporta ed entra direttamente nei giochi dell'oca. Il XVIII è il secolo del dominio culturale, militare e politico della Francia e i giochi dell'oca pubblicati celebrano i fasti nazionali con sontuose tavole sulla moda, sulle arti, sui costumi. Una gioco è interamente dedicata alle pettinature delle donne. Sarà la rivoluzione dell'89 a riportare al centro la politica. I numerosi giochi dell'oca pubblicati in Francia tra Sette e Ottocento appaiono oggi materiale documentario importante per ricostruire le complesse vicende storiche dell'Europa del tempo. Nel clima rivoluzionario e soprattutto in quello napoleonico dominano opere agiografiche riferite all'Imperatore mentre la Restaurazione mette in atto una sottile opera di rimozione. Sarebbe difficile esaltare in un gioco popolare i valori e le istanze regressive e aristocratiche dell'Anciet Régime e allora ecco ricomparire giochi con tematiche lontane dal "calore" politico: sui misteri di Parigi; dedicate ai bei monumenti della capitale; all'esercito e ai viaggi.
 

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