Giochi dell'Oca e di percorso (by Luigi Ciompi & Adrian Seville)

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Règles invariables du Jeu Mythologique du Phenix - Mythological Game of the Phoenix

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	primo autore:	Basset
	secondo autore:	Basset
	anno:	1810ca
	luogo:	Francia-Parigi
	periodo:	XIX secolo (1°/4)
	percorso:	Percorso di 63 caselle numerate
	materiale:	carta (paper) (papier)
	dimensioni:	685X900 (502X600-432X547)
	stampa:	Acquaforte (taille-douce) (engraving)
	luogo acquisto:
	data acquisto:
	dimensioni confezione:
	numero caselle:	63
	categoria:	Mitologia, occultismo,esoterismo
	tipo di gioco:	Gioco oca variante
	editore:	A Paris chez Basset, M.d d'Estampes, rue St.Jacques N°64
	stampatore:	A Paris chez Basset, M.d d'Estampes, rue St.Jacques N°64
	proprietario:	Collezione Rothschild
	autore delle foto:	Waddesdon The Rothschild Collection (The National Trust)
	numero di catalogo:	1189
	descrizione:	Gioco di 63 caselle numerate, spirale, antiorario, centripeto. REGOLE: al centro. "Il faut convenir de ce qu'on veut jouer et payer aux rencontres fatales de ce jeu qui est composé de Numeros depuis le N°1 jusqu'au N°63. Le premier qui atteint le Phenix, Oiseau vanté par les Poetes gagne la partie mais il trouvera de grands obstacles sur la route; chaque joueur à son tour prend les deux dés, et marque les points qu'il amene avec une piece de monnoie diferente de celle des autres joueurs; il aura à se garantir des serres de l'Aigle oiseau de Jupiter N°5; des coups de bec du Paon oiseau de Junon N°9; des regards perçants du Coq N°14; de la morsure dangereuse des Chauve-souris N°18; du cruel Epervier poursivant la timide alouette N°25; des Tourterelles de Cypris N°27; du Rossignol au doux ramage et de l'Hirondelle printaniere N°32; de l'Aleyon oiseau marin et du chant perfide des Syrenes N°36; de l'Ibis d'Egypte N°41; du Cygne qui chante sa mort N°45; du Heron grand croqueur de grenouilles N°50, des vilains oiseaux du Lac Stimphale N°54; et du Hibou qui n'ose se montrer au grand jour N°59. Celui qui arrivant au sommet de la montagne où le Phenix se brule en fixant le Soleil qui doit le renouveller, a encore des points à compter, il se retirera prudemment en arriere d'autant de points qu'il en a amené de trop. Celui qui au premier coup amenera des points qui le conduisent au nombre 6 ou plane Mercure se méfiera de ce Dieu menteur payera le droit convenu pour le passage du Pont et ira se mettre au N°12 sous la garde de Mars et Bellonne. Celui qui atteindra le N°19 hotellerie payera le bon accueil qu'il doit recevoir de Philemon et Baucis et se reposera tandis que chacun des autres joueurs aura joué deux coups. Celui qui au premier coup amenera des points qui le conduisent au nombre 3 où se trouve Vesta qui entretient le feu sacré ira au N°26 penser avec Vertumne et gouter les fruits de Pomone. Celui qui atteindra le N°31 où est la Verité sortant du puits qui fait sa demeure ordinaire payera le prix convenu écoutera les leçons de la Déesse, jusqu'à ce qu'un autre joueur amene le meme point pour l'écouter à son tour. Celui qui arrivera au N°42 où est le Labyrinthe y restera pour ne pas éprouver le sort d'Icare qui tombe des nues dans la mer à laquelle on à donné son nom. Celui qui ira au nombre 52 à la Prison de Danae payera le prix convenu et ira au N°53 trouver Pluton enlevant Proserpine où sont marqués deux dés.Celui qui ira au N°58 il y trouvera les 3 Parques et la Mort, payera le tribut et recommencera le jeu en totalité. Celui qui sera rencontré sur la route Mythologique, payera le prix convenu et ira au nombre qu'occupoit son compagnon." CASELLE: con didascalia. NOTA: vedi esemplare Collezione Seville - Ciompi Arch. n°2457. REFERENZA 1 (Baron De Vinck, pag. 43-44, n°97) Règles invariables du jeu Mythologique du Phenix. Sous le trait carré: A Paris, chez Basset, marchand d'estampes, rue St. Jacques, n°64. Déposé à la bibliothèque imperiale. Soixante-trois cases representant des scènes mythologiques, gravées par un très habile artiste. H. 0m,495. L. 0m,585. REFERENZA 2 (D'Allemagne, pag. 211): "Règles invariables du jeu Mythologique du Phenix. Paris, Basset. (v.1810). Taille-douce 42,5x54. Au n°63 le Phenix; dans les coins: scènes tirées de la Mythologie." Exhibitions - "Le Jeu de l’Oie au Musée du Jouet". (Catalogo a cura di Jeanne Damamme - Pascal Pontremoli, pag. 54). Musée du Jouet, Ville de Poissy, 23 mars - 1.er octobre 2000. - "Playing, Learning, Flirting: Printed Board Games from 18th-Century France". Catalogue exhibition of French eighteenth-century Board Games, 28 March – 28 October 2012, Waddesdon Manor, The Rothschild Collection (Rothschild Family Trust). Rachel Jacobs, Curator.
	bibliografia:	1) VINCK, Eugène, Baron de: "Iconographie du Noble Jeu de l’Oye". Catalogue descriptif et raisonné de la Collection de Jeux formé par le Baron de Vinck". 126 Jeux du XVIIIe au débùt du XIXe siècle. FR. J. Olivier Libraire, 11 Rue des Paroissiens, Bruxelles, pag. 43-44, 1886. 2) GRAND-CARTERET, John: "Les jeux d'oie". In: "Vieux papiers, vieilles images. Cartons d’un Collectionneur", Le Vasseur&C.ie Parigi (pp. 257-276), 1896. 3) ALLEMAGNE, Henry-René D’: "Le noble jeu de l’oie en France, de 1640 à 1950", Ed. Grund, Parigi 1950. 4) NEGRI, Ilio - VERCELLONI, Virgilio: "I giochi di dadi d'azzardo e di passatempo dei gentiluomini e dei pirati". Introduzione di Caterina Santoro, Lerici Milano 1958. 5) PLOCK, Phillippa - SEVILLE, Adrian: "The Rothschild Collection of printed board games at Waddesdon Manor", in XIIIth Board Game Studies Colloquium, Paris, 14-17 April 2010. 6) JACOBS, Rachel: "Playing, Learning, Flirting: Printed Board Games from 18th-Century France". Catalogue exhibition of French eighteenth-century Board Games, 28 March – 28 October 2012, Waddesdon Manor, The Rothschild Collection (Rothschild Family Trust). Rachel Jacobs, Curator.
		Imagerie Parisienne Basset, tra XVIII e XIX secolo (Alberto Milano)
		“Immagini bellissime assai migliori di quelle di Augusta e di Parigi”. Con queste parole i Remondini pubblicizzavano le proprie stampe nei cataloghi di vendita editi negli ultimi decenni del XVIII secolo. I famosi editori bassanesi, ormai al culmine di una parabola imprenditoriale che li vedeva inseriti in un mercato esteso quanto l’Europa, non avevano timore a confrontarsi con i loro principali concorrenti: gli stampatori di Augsburg nel sud della Germania e di Parigi. In realtà i tanti editori tedeschi e francesi erano più che altro specializzati solo in alcuni dei settori toccati dagli intraprendenti italiani e soprattutto ben pochi poterono vantare un così lungo periodo di attività. RUE SAINT JACQUES La dinastia europea che più si avvicina ai Remondini sia come tipologia delle immagini prodotte che come durata tra XVIII e XIX secolo è quella dei Basset di Parigi. Il fondatore di questa celebre stamperia fu L. Basset, che all’inizio del Settecento si installò al numero 670 della rue Saint-Jacques au coin de celle des Mathurins sotto l’insegna di Sainte-Geneviève. Il numero doveva cambiare all’inizio dell’Ottocento divenendo il 64. La rue Saint-Jacques, non lontana dalla cattedrale di Notre Dame, tra la Senna e la Sorbonne, fu per più di due secoli, tra la fine del XVII e la fine del XIX, la sede di centinaia di librai, stampatori, venditori di stampe, incisori, mercanti d’arte e artigiani in vario modo legati all’arte della stampa. Importanti editori vi aprivano le botteghe mostrando le loro insegne rinomate: i Bonnart a “l’aigle” e a “le coq”, i Mariette a “les colonnes d’Hercule”, i Jollain a “l’Enfant Jesus”, gli Audan a “les deux piliers d’or”. Numerosi risultano essere stati i matrimoni tra gli appartenenti alle varie famiglie, quindi spesso imparentate fra loro. Durante il periodo rivoluzionario la via fu rinominata rue Jacques, come le altre della città, in omaggio alle nuove idee e questa differenza è ora utile per poter datare le stampe prodotte in quegli anni, che furono tra l’altro caratterizzati da una imponente produzione di carattere politico e satirico. Questi anni turbolenti videro il tramonto di molte importanti dinastie e la nascita di nuovi stampatori che fiutarono per tempo i gusti del pubblico molto più ampio che si interessava alle stampe. L’IMAGERIE DE LA RUE Sotto il nome di “imagerie de la rue Saint-Jacques” si comprende oggi una vasta gamma di immagini stampate da matrici in rame con le tecniche del bulino e dell’acquaforte sia di soggetto sacro che profano. Tra quelle di soggetto sacro furono numerosissime le rappresentazioni di Cristo, della Madonna e dei Santi, le scene dell’Antico e del Nuovo Testamento e le immagini delle Confraternite. Tra le stampe di soggetto profano si possono elencare le allegorie dei quattro elementi, delle quattro stagioni, delle parti del mondo e dei cinque sensi, sempre riproposte in varianti diverse. Non mancarono certo le stampe con temi amorosi, galanti e romantici e poi le rappresentazioni degli avvenimenti storici e i ritratti, le immagini di attualità, i “cris de Paris” ovvero le immagini dei mestieri esercitati lungo le strade della capitale francese. E poi stampe per paraventi, per parafuoco, ventagli, quadranti di orologio, abat-jour, carte da parati, per passare alle piccole stampe per etichette di liquori e profumi, per biglietti e scatole, involti per bonbons. Si può dire che l’imagerie della rue Sant Jacques coprì una parte importante della produzione di stampe ad alta diffusione francese del periodo, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Solo Lione ebbe un’analoga produzione differenziata di stampe ad alta diffusione, mentre gli altri centri si dedicarono essenzialmente alla stampa xilografica. I BASSET I Basset furono gli stampatori più rappresentativi di questo genere e sono giustamente di solito citati tra i primi in ogni bibliografia dedicata all’argomento. Si conosce poco della produzione dei primissimi anni del Settecento, ma il gran salto quantitativo è da riferire all’attività di André Basset, di cui non si conoscono le date di nascita e di morte, che operò tra il 1750 e il 1785. A lui si deve probabilmente il forte ampliamento delle tipologie che divennero tipiche di questo editore. Suo figlio Paul André, che ne seguì con discreta fortuna le orme dal 1785 al 1815, introdusse nuovi tipi di stampe e la ditta all’inizio dell’Ottocento era in buona salute. Paul André riuscì in vario modo a superare il difficile periodo seguito alla Rivoluzione Francese e ad approdare nel nuovo secolo con una produzione più adatta ai tempi, legata al teatro, alla satira di costume e alla caricatura che in quel momento erano grandemente in auge. Tra il 1833 e il 1836 la ditta passò a Hocquart, ma i Basset ne rientrarono in possesso per condurla fin verso la metà del secolo. Si conoscono poche stampe di questo periodo ed è quindi difficile ipotizzare la causa per cui terminarono la loro attività, se per problemi legati alle persone che ebbero a quel punto la responsabilità della ditta o per i mutati metodi di stampa, oltre che per le diverse richieste del mercato. Certo, come nel caso dei Remondini, la limitata utilizzazione della litografia, che era ormai la principale tecnica di stampa per i fogli a larga diffusione, ebbe un ruolo fondamentale nel far diventare i fogli stampati da Basset non solo troppo costosi ma anche poco appetibili al pubblico. DAI SANTI ALLE VUES OPTIQUE Nel corso di circa centocinquant’anni la produzione dei Basset fu enorme e estremamente variata. Uscirono infatti dalle loro presse i fogli di santi e i soggetti comici e satirici, fogli di giochi, scene dei romanzi più in voga e figurini di moda, scene d’attualità, battaglie, ritratti di uomini e donne celebri per arrivare fino alle carte da parati. Nella seconda metà del XVIII secolo Basset produsse in gran numero le “vues d’optique” cioè quelle vedute principalmente di città caratterizzate dai forti colori azzurro, rosa, verde, che dovevano essere posizionate all’interno di una scatola ottica per poter godere di un particolare effetto prospettico. Le “vues d’optique” furono in Francia una specialità tutta parigina e Basset dopo l’acquisto avvenuto nel 1775 delle matrici in rame per vedute ottiche appartenute agli editori Daumont e La Chaussé divenne il maggior produttore parigino. In quello che era diventato anche uno dei maggiori mercati per i Remondini si ripeteva il confronto tra i due editori. Pur nelle notevoli diversità ambedue avevano identificato nel mercato delle stampe ad alta diffusione quello che sarebbe stato il loro futuro di stampatori. (Alberto Milano)
		Accession N°2669.2.9 Waddesdon-The Rothschild Collection
		Accession N°2669.2.9 Waddesdon-The Rothschild Collection (The National Trust). Object title: "Mythological Game of the Phoenix". Original Language Title: (Règles Invariables du Jeu Mythologique du Phenix). Object type: board games; etchings/intaglio prints/prints. Primary Maker: Unknown. Primary Maker Role: Artist or maker. Secondary Maker: Paul André Basset (French, active 1785-1815). Secondary Maker Role: Publisher. Medium: etching and engraving on paper, hand-coloured in watercolour and bodycolour. Dimensions: mm. 685 x 900 (mount size). Media Materials: laid paper/paper (fiber product)/materials; printing ink/ink/coating (material)/materials watercolour/water-base paint/paint/coating (material)/materials; bodycolour/watercolour/water-base paint/paint/coating (material)/materials; cardboard/pasteboard/paper (fiber product)/materials. Physical Description: single sheet mounted on cardboard, plate mark size: 502 x 600, image and text size: 432 x 547. Primary Production Technique: etching (printing process); engraving (printing process); watercolour (aquarelle)/painting techniques. Primary Prod Date: Circa 1810 {nd}. Primary Prod Date Notes: Dated by D'Allemagne. Place of Production: Paris/France. Language Keywords: French. Brief Description: Printed board game called 'Mythological Game of the Phoenix'. Game consisting of 63 squares arranged in a spiral with the rules in the centre. Each square shows a different scene from Classical Mythology. At square 63 there is a pheonix. In the corners, there are four mythological scenes. The images are etched and hand-coloured, the text is engraved. Signature Date description: XXX Signature Marks Y N display: XXX Signature Marks Type Y N display: No inscriptions. Signature Marks Notes Y N display: XXX Location of Publisher’s Premises: XXX Location of Publisher’s Premises Notes: XXX Curatorial Commentary: XXX Research Keywords: Classicism & the Antique Genre: History Subjects. Subject People name only: XXX Subject Role: XXX Subject Category: Figures/Female; Figures/Group; Figures/Male; Figures/Child; Classical Mythology; Animals/Fantastical/Phoenix. Subject Place: Paris/France. Subject Event: XXX Subject Date: XXX Documentation with notes: Henry R. D'Allemagne, "Le Noble Jeu de l'Oie", Paris, 1950 (p. 211), discusses another copy of the game. Related Literature: XXX Related Literature Notes: XXX External File Notes: XXX Cataloguer: Phillippa Plock

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