Giochi dell'Oca e di percorso
(by Luigi Ciompi & Adrian Seville)
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Nuovo (Il) et Piacevole Giuoco Romano 
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primo autore: Anonimo 
secondo autore: Cadorin Matteo 
anno: 1650/1700 
luogo: Italia-Padova 
periodo: XVII secolo (3°- 4°/4) 
percorso: Gioco di 64 caselle numerate 
materiale: carta (paper) (papier) 
dimensioni: 484X348 
stampa: Incisione su legno (bois gravé) (woodcut) 
luogo acquisto: Donazione Lady C. Schreiber 
data acquisto:  
dimensioni confezione:  
numero caselle: 64 
categoria: Varie 
tipo di gioco: Tombola&Lotteria  
editore: In Padova per Mattio Cadorin apresso il Bo 
stampatore: In Padova per Mattio Cadorin apresso il Bo 
proprietario: British Museum. Donazione Lady Charlotte Schreiber 
autore delle foto: British Museum 
numero di catalogo: 1399 
descrizione: Gioco di 64 caselle numerate che si gioca come il Mercante in fiera.
REGOLE:
CASELLE:

NOTA: vedi anche esemplare in: "I giochi di carta a Milano" di Gandolfi-Lise (Lit. Mercenaro&Macchi, Milano. Fabbrica di immagini, 480X350, 1890 ca).

REFERENZA 1
British Museum © The Trustees of the British Museum 1893, 0331. 59
Title: Il Nuovo et Piacevole Giuoco Romano.
Materials: paper
Techniques: letterpress; woodcut.
Production person: Published by Matteo Cadorin.
Production place: Published in Padua.
Date: 17thC
Schools /Styles: Italian.
Description: Game board with numbered pictorial compartments of objects, animals and characters from 1 to 64 in eight rows of eight. At the bottom, in four rows of sixteen, smaller numbered versions of the pictures in the compartments in the same order. Woodcut.
Inscription Content: Beneath the larger set of squares "In Padova per Mattio Cadorin apresso il Bo"
Dimensions: Height: 484 millimetres (approx); width: 348 millimetres
Acquisition name: Donated by Lady Charlotte Schreiber.

REFERENZA 2
IL GIOCO ROMANO O BIRIBISS.
Questo gioco, di origine tipicamente italiana era già in uso nel Cinquecento e nel secolo seguente ebbe ampia penetrazione e diffusione in Francia. Ciò si dovette al seguito italiano del Cardinale Mazarino, che ottenne dal re l'autorizzazione a praticare il gioco in Parigi, dove già esistevano numerose forme di lotterie per giocare denaro. Il Parlamento non fu d'accordo e vi furono degli arresti, ricordati anche da Madame de Sévigné nelle sue lettere. La nobiltà non fece caso e continuò a giocare. Il gioco si compone di un foglio su cui è stampato un casellario variabile per numero di riquadri, da quarantadue a ottanta. Le caselle sono numerate e contengono delle figurazioni, spesso colorate con varietà e fantasia. Si punta denaro sulla casella prescelta e si estraggono i numeri da un sacchetto come in una normale lotteria. Variante del gioco è una seconda serie di talloncini che riprendono in piccolo i soggetti delle caselle grandi. I talloncini vengono incollati su cartone e ritagliati. Posti in un contenitore e mescolati si estraggono con lo stesso sistema dei numeri.
(Gandolfi Lia, Lise Giorgio)

REFERENZA 3
"Il Nuovo et Piacevole Giuoco Romano. Xilografia, 415x305mm foglio. Padova, Matteo Cadorin, seconda metà del XVII secolo. Come nelle prime raffigurazioni a stampa del Biribissi, anche nel Gioco Romano il tavoliere e i bigliettini da estrarre sono stampati su uno stesso foglio. L'origine del nome di Gioco Romano si può forse far risalire alla provenienza dei primi fogli, incisi a Roma alla fine del XVI secolo. Il tavoliere è di 64 numeri (8x8); in alcune delle caselle (10, 37, 49, 64) si riconoscono ancora i mestieri ambulanti di Roma incisi originariamente da Ambrogio Brambilla. Di Matteo Cadorin si conosce una versione più antica del Gioco Romano conservata al British Museum di Londra (REG 1893,0331.59) in cui l'indirizzo completo dello stampatore è "Appresso il Bo" e dove tutte le figure sono incise con maggiore cura. Civica Raccolta delle Stampe A. Bertarelli, Milano.
(Alberto Milano)

bibliografia: 1) GANDOLFI, Lia - LISE, Giorgio: “I giochi di carta a Milano” Strenna dell’Istituto “Gaetano Pini”, Milano 1984.
2) MILANO, Alberto: "Giochi da salotto. Giochi da osteria, nella vita milanese dal Cinquecento all'Ottocento". Edizioni Gabriele Mazzotta, Milano 2012.
 
 
   
 
   
 
   

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