Giochi dell'Oca e di percorso
(by Luigi Ciompi & Adrian Seville) |
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Piacevole (Il) Gioco del Pela il Chiù | ||
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primo autore: | Anonimo |
secondo autore: | Fratelli Cadorini, Padova | |
anno: | 1750ca | |
luogo: | Italia-Bassano | |
periodo: | XVIII secolo (?/4) | |
percorso: | Gioco con i dadi | |
materiale: | carta (paper) (papier) | |
dimensioni: | 470X330 | |
stampa: | Stampa su legno (bois gravé) (woodcut) | |
luogo acquisto: | ||
data acquisto: | ||
dimensioni confezione: | ||
numero caselle: | 56 | |
categoria: | Lotterie, fortuna, gioco d'azzardo | |
tipo di gioco: | Gioco con i dadi | |
editore: | Remondini, Bassano | |
stampatore: | Remondini, Bassano | |
proprietario: | Collezione A. Milano | |
autore delle foto: | L. Ciompi | |
numero di catalogo: | 2015 | |
descrizione: |
Gioco di 56 caselle non numerate disposte in due ellissi (ovati) stampato da Remondini. Ogni casella presenta una figura ed una combinazione di dadi. Le combinazioni vincenti o perdenti sono indicate con le sigle P (paga), T (tira). La sigla Q (quattrini) indica la posta da pagare o tirare. Il nome del gioco significa "spennare la civetta" e consiste nel lanciare tre dadi e raggiungere la posizione che corrisponde al lancio ottenuto sull'ovale interno o esterno, per poi eseguire le istruzioni scritte: 'T' significa tira per prendere il numero di quattrini ('Q') indicato; 'P' significa paga. Un tiro di tre sei (raffa 666) prende tutto. In alto il titolo: "IL PIACEVOLE GIOCO DEL PELA IL CHIV"; in basso: "IN PADOVA PER GIACOMO E PIETRO FRATELLI CADORINI APPRESSO IL BO". Negli angoli: -in alto a sinistra: "Questo foglio il bel gioco t'apresenta / Di Pelalchiv venuto in luce adesso / Col qual se fugir l'otio ti talenta / Ti potrai tratener tal hor con esso / Ma qui non ti pensar che si consenta / Giocar per vitio che non te concesso / Ma s'il tempo utilme(n)te spender voi / Gioca per spasso e tira come poi."; [This sheet presents you with the beautiful game of "Pluck the Owl" which has now come to light with which, if you like to escape from idleness, you can sometimes entertain yourself. But here (in this game) don't think that it is allowed to play for vice because it is not allowed to you. But if you want to spend the time usefully play for fun and if you can, roll (the dice).] -in alto a destra: "Con sei quattrini un pezzo allegramente / Poi stare, e hauer spasso d'eccelenza / Ma per chè sapi il tutto intieramente / Del gioco te dirò la continenza / Prima piglia tre dadi et habbi mente / Al ponto che trarai con diligenza / E come quel c'hai fatto havrai notato / Cerca quel ponto atorno a quest'ovato."; [With six coins (quattrini) you can stay a little merrily and have excellent entertainment. But so that you know everything, I'll tell you the content of the game. First take three dice and diligently (carefully) remember the point (combination) you will make. And as you may have noticed that you made, look for that point in this oval.] -in basso a sinistra: "Come hai trovato il punto che hai fatto/ Guarda quella figura li diritto / E second'essa ti governerai / Perche quel c'hai a far troverai scritto / E s' haverai da tirar, tu tirerai. / S'hai da giontar ancor starai al deto / Chi T. tira vuol dir. P. paga o'gionta / E Q quattrini il numero poi li conta"; [As soon as you have found the point (the combination) you have made, you have to look at that figure and according to this you will behave because you will find written what you have to do; and if you have to take (withdraw) you will take (withdraw) If you still have to add, you will stay as indicated; Who (obtains) T means takes (withdraws), P pays or adds and Q money (quattrini) the number is counted later.] -in basso a destra: "Quei che nel fine il ponto scontrarano / Come a farina (vedi NOTA) tirano i denari / Con l'honoranza: e quei che più farano / Giontano sin che al numero sien pari; / E al meta le rife tireranno. / Del gioco sempre et a ciò e siate chiari / La riffa del diciotto l'altre avanza / Tira ogni cosa et anco l'honoranza." [Those who in the end find the point, as at Farina (see NOTA) take the coins, with the honoranza. And those who would play on must add in equal numbers. And the "riffa" (combinations of 3 equal numbers) will take half. For clarity, in the game the "riffa" of eighteen (combination of three 6) it surpasses all others throws and takes everything and also the "honoranza"]. REGOLE: nelle singole caselle. CASELLE: con didascalia e combinazioni di dadi. Ellissi esterna (in senso orario, dal basso): LIMONI: T.2.Q. (3,4,5); SPAZACAMIN: P.2.Q. (4,5,2); AQUAROLO: T.6.Q. (6,3,2); AQUAVITA: P.1.Q. (4,4,2); PELACHIV: LA META (1,1,1); FORNARO: T.2.Q. (5,3,2); VENTAROLE: P.3.Q. (4,3,1); BRENTADOR: T.4.Q. (3,3,5); IL LETTO: T.1.Q. (2,3,1); CINGARA: P.5.Q. (3,3,2); HONORANZA: TUTTI (6,6,6); BICHIERIN: T.1.Q. (3,1,5); MINGONI: T.2.Q. (4,4,5); TAGIALEGNE: T.2.Q. (5,6,1); L'ORBO: T.1.Q. (3,3,6); IL MATTO: NULLA (6,6,3); PELACHIV: LA META' (5,5,5); ORTOLANA: T.3.Q. (4,2,6); CAGAROLA: P.4.Q. (1,1,6); RETICELE: P.2.Q. (4,4,1); MAGNANO: P.4.Q. (2,2,4); CAROZZA: P.2.Q. (2,2,1); PELALCHIV: LA META' (4,4,4); CIAMBELE: T.1.Q. (2,2,3); RVFFIANA: P.3.Q. (2,2,5); TRIPPE: T.2.Q. (2,2,6); TESTI: T.1.Q. (5,4,1); TRAPPOLA: P.6.Q. (1,1,2); PELACHIV: LA META' (3,3,3); VILANELO: P.2.Q. (1,1,3); SOLFERINI: T.1.Q. (1,1,4); PETENELE: P.1.Q. (1,1,5); PASTA P(ER) TOPI: P.3.Q. (1,2,4); CARBONARO: P.1.Q. (1,2,5); PELACHIV: LA META (2,2,2); BERETARO: P.1.Q. (1,2,6). Ellissi interna (in senso orario, dal basso): TRASTVLO: T.3.Q. (5,5,6). IL TEMPO: T.1.Q. (4,5,5); CVPIDO: P.6.Q (3,2,4); SATIRO: T.1.Q. (3,3,4); PANTALONE: T.3.Q. (6,6,2); BACCHO: T.6.Q. (6,3,1); PEDROLINO: T.2.Q. (5,3,6); CARDONE: T.2.Q. (6,5,2); FRANCATRIPE: T.2.Q. (6,6,1); ASTROLAGO: P.2.Q. (6,4,3); SALTARINO: T.2.Q. (4,4,6); TURCO: P.6.Q. (6,6,5); IL BARBARO: T.4.Q. (6,6,4); IL BABVINO: P.3.Q. (4,4,3); TODESCO: T.2.Q. (4,6,1); IGNORANTIA: P.12.Q. (5,6,4); CLORI: T.1.Q. (5,5,3); TIRSI: T.2.Q. (5,5,2); GRATIANO: T.1.Q. (3,3,1); FRANCESCHINA T.2.Q. (5,5,1). Il gioco si basa sul calcolo delle probabilità cioè sono 56 le combinazioni che si possono avere con tre dadi, corrispondenti al numero delle caselle distribuite nei due ovati. La corretta enumerazione delle probabilità con tre dadi, che consentisse il calcolo delle probabilità di ogni tiro, non era nota in Europa fino a buona parte del XVII secolo. Sebbene Gerolamo Cardano avesse infatti esposto i fondamenti della teoria della probabilità nel suo libro, "Liber de ludo aleae", scritto intorno al 1564, questo non venne pubblicato fino al 1663. Il primo trattato sull'argomento ad essere ampiamente diffuso fu il "Libellus de Ratiociniis in Ludo Aleae", di Christiaan Huygens, pubblicato nel 1657. Fu il primo testo pubblicato sul calcolo delle probabilità e rimase il libro di testo standard sull'argomento per il mezzo secolo successivo. La diffusione del Gioco della Civetta è a cavallo di questa data ed è interessante prendere in esame fino a che punto il gioco sia stato influenzato parzialmente o completamente da queste considerazioni teoriche. Questo esemplare è di Tipo V (secondo la classificazione di Seville). Tutti i giochi di questo tipo sono italiani e hanno il titolo "Pela il Chiù". Come prototipo viene indicato il gioco pubblicato nel 1589 da Ambrogio Brambilla. I due ovati concentrici di caselle hanno due lati rettilinei uniti alle estremità da semicerchi. Questa versione del gioco non distingue tra raffe e combinazioni semplici nella distribuzione nelle caselle, sebbene quelle con la Civetta siano sempre distanziate nell'ovato esterno. Sono presenti delle immagini, per lo più di figure umane, inclusi personaggi della commedia dell'arte e venditori ambulanti. I soggetti iconografici sono essenzialmente comuni a tutti i giochi di questo tipo ma con lievi variazioni nella disposizione. I numeri di paga/prendi mostrano una maggiore varietà di dettagli, ma sono ancora in gran parte simili. Troviamo quindi nei giochi di Tipo V, con la notevole eccezione della versione senza illustrazioni (Arch. N°2283), un corpus di immagini quasi uniforme. Provengono da una vasta gamma di città del Nord Italia, con l'aggiunta di Roma. È chiaro che nella preparazione delle matrici sono state eseguite molte variazioni, e ovviamente non è possibile essere certi sulla sequenza delle date di stampa. L'attività del Remondini nel ristampare esemplari del gioco "Pela il Chiu" (e altri) senza cancellare i dettagli dell'editore originale, rende certamente complicato il loro studio e la loro classificazione. NOTA La Farina was a dice game, with a similar rule, that a given throw took all the stakes. Dadi da farina (dice for farina) are mentioned in Citolini’s Tipocosmia of 1561. These dice are called farinacci (Spanish: harinillas) and their nature is specified in a Spanish-Italian dictionary of 1638: Harinillas: si chiamano "I farinacci", cioé i sei dadi segnati da una banda sola and further clarified in another dictionary of the time: A kind of Italian dye (die): Farinacci, sono sei dadi segnato ciascuno solamente d’un punto; six dez marquez seulement d’un point, fort usitez en Italie. [six dice marked only on one face, much used in Italy]. Another Italian game of three dice, Carica l’Asino (Load the Donkey) has a more explicit reference in its rules to the Farina game: Il gioco e simile a quello da Farina perché finché non si fa il punto che leva tutti i denari non si puo finire. [The game is like that of Farina because it does not finish unless the point is made that takes all the money]. Of this game, Alberto Milano writes that the oldest example is that published by Giovanni Antonio De Paoli at Rome in 1590, thus almost contemporary with the Brambilla game. Ulrich Schädler has clarified that the game of Farina is the same as the game of Schimmel. He notes that a [later] Italian-German dictionary has the entry: “Giuocare a farina oder a farinacci = Schimmeln” Schimmel is played with six dice, each having only a single face marked with a number, the numbers running from 1 to 6. An all-white throw (no number showing) is called Schimmel (white horse) and no doubt the Italian version got its name, meaning "flour", from such a throw. To finish the game, a throw is required where the sum of numbers showing is exactly the number of stakes in the pool. REFERENZA 1 "Il Piacevole Gioco del Pela il Chiù. Xilografia, 470x330mm foglio. Bassano, Remondini, XVIII secolo. Il foglio del Gioco del Pela il Chiù remondiniano è in realtà stampato da una matrice appartenuta ai Fratelli Cadorini di Padova. La versione xilografica è meno accurata di quelle incise in rame, ma la struttura è identica a quella inventata da Ambrogio Brambilla, con alcune varianti nei personaggi essenzialmente dovute alla diversa tecnica di stampa." "Regole e Tavolieri" Le regole di un gioco condizionano la forma degli strumenti utilizzati: così il tavoliere nei giochi da tavolo o il numero delle carte in un mazzo. Non è quindi possibile comprendere appieno un gioco senza conoscerne almeno le regole fondamentali pur considerando che molti giochi sono varianti di altri e ne seguono la logica di svolgimento. I più antichi fogli di giochi basati sulla combinazione del lancio di tre dadi sono noti in Italia con i nomi di "Pela il Chiù" e di "Carica l'Asino". I due giochi sembrano essere nati quasi contemporaneamente ed in entrambi lo schema serviva a visualizzare le vincite o le perdite in corrispondenza di ogni combinazione possibile e nello stesso tempo a rendere il gioco più variato e piacevole. Nel "Pela il Chiù" le 56 combinazioni di tre dadi erano disposte in caselle all'interno di ellissi concentriche contraddistinte ognuna da una figura di venditore ambulante, di comico o di mendicante. Proprio la presenza delle figure dei venditori confermerebbe che il foglio inciso da Ambrogio Brambilla nel 1589 abbia rappresentato il modello per tutti gli altri stampati successivamente. Infatti fu Brambilla a incidere nel 1582 un foglio contenente le figure dei venditori ambulanti per le vie di Roma e altri fogli dello stesso soggetto, ma con personaggi riprodotti in dimensioni maggiori che richiamano direttamente quelli del suo gioco. Ogni figura del gioco ha un titolo e una didascalia dove è indicato il risultato per mezzo di lettere abbreviate: P per paga, T per tira e Q per quattrino, la più piccola moneta romana dell'epoca. Ogni combinazione di tre numeri uguali (riffa) dava diritto alla vincita di metà dei denari in gioco, mentre la riffa di 6 vinceva tutto, più un premio da ogni giocatore e poneva fine al gioco. Nel "Carica l'Asino" le 56 combinazioni erano invece disposte a scacchiera, e vincite e perdite erano fisse: carica due monete (porre due monete), scarica sei monete (ritirare sei monete). Alle caselle con l'indicazione "nulla" corrispondeva un lancio senza vincita nè perdita. Anche in questo gioco la combinazione vincente era quella dei tre 6, ma alle altre riffe corrispondeva una vincita proporzionale al numero. Nelle regole di tutti e due i giochi si fa espresso riferimento a un gioco di dadi più antico, quello della "farina" le cui regole erano evidentemente molto ben conosciute, ma di cui non risulta essere sopravvissuta una raffigurazione a stampa. Il gioco del "Pela il Chiù" rimase tra quelli maggiormente diffusi fino all'inizio del XIX secolo, mentre "Carica l'Asino" risulta essere stato stampato solo durante il XVII secolo. (Alberto Milano) Exhibitions: - "GIOCHI DA SALOTTO. GIOCHI DA OSTERIA, nella vita milanese dal Cinquecento all'Ottocento". Mostra Palazzo Morando, Via S.Andrea 6 Milano, 16 dicembre 2012 - 3 marzo 2013. A cura di Alberto Milano con la collaborazione di Giuliano Crippa. |
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bibliografia: |
1) CITOLINI, Alessandro: "La tipocosmia di Alessandro Citolini, da Serraualle". In Venetia: appresso Vincenzo Valgrisi, 1561, p. 484. 2) FRANCIOSINI,Lorenzo: "Vocabulario español e italiano", Volume 2 Roma: en la Emprenta de la Reu. Camera Apostolica, 1638, p. 428. 3) LA MARINIERE, de: "La Maison Academique: contenant un recueil general de tous les jeux divertissans pour se rejouyr agreablement dans les bonnes compagnies", par le sieur D.L.M. [de La Marinière]. A Paris: chez Robert de Nain et Marin Leché, M.DC.LIV 4) HOWELL, James: Lexicon tetraglotton, an English-French-Italian-Spanish dictionary. London: by J.G. for Samuel Thomson, 1660, p. 532. 5) VINCK, Eugène, Baron de: "Iconographie du Noble Jeu de l’Oye. Catalogue descriptif et raisonné de la Collection de Jeux formé par le Baron de Vinck". 126 Jeux du XVIIIe au débùt du XIXe siècle. FR. J. Olivier Libraire, 11 Rue des Paroissiens, Bruxelles, 1886. 6) D’ALLEMAGNE, H. R. : "Le Noble Jeu de l’Oie", Paris, Libraire Gruend, 1950. 7) NEGRI, Ilio – VERCELLONI, Virgilio: "I Giochi di Dadi d’Azzardo e di Passatempo dei Gentiluomini e dei Pirati" Introduzione di Caterina Santoro, Lerici Milano, 1958. 8) VON WILCKENS, L. : "Spiel, Spiele, Kinderspiel (exhibition catalogue)", Germanisches Nationalmuseums, Nuernberg, 1985. 9) Catalogo Mostra: "Costume e società nei giochi a stampa di Giuseppe Maria Mitelli", Electa Editori Umbri Associati 1988. 10) BERTI, Giordano - VITALI, Andrea: “La vite e il vino. Carte da gioco e giochi di carta”, Fondazione Lungarotti, Edigraf, Roma 1999. 11) BURY, Michael: “The Print in Italy: 1550-1620”, BM 2001. 12) BUIJNSTERS, P.J. and Buijnsters-Smets,L. : "Papertoys", Zwolle, Waanders, 2005. 13) PLOCK, Phillippa - SEVILLE, Adrian: "The Rothschild Collection of printed board games at Waddesdon Manor", in XIIIth Board Game Studies Colloquium, Paris, 14-17 April 2010. 14) DEPAULIS, Thierry: “Trois jeux imprimés du début du XVIIe siècle par la veuve Petit à Paris”, Arbeitskreis Bild Druck Papier , Band 16 2011 15) MILANO, Alberto: "Giochi da salotto. Giochi da osteria, nella vita milanese dal Cinquecento all'Ottocento". Edizioni Gabriele Mazzotta, pag. 41, Milano 2012. 16) DEPAULIS, Thierry: "Three early 17th-century printed games by the Veuve Petit in Paris". In: Of Boards and Men: Board Games Investigated. Proceedings of the XIIIth Board Game Studies Colloquium, Paris, 14-17 April 2010, collected and edited by "Thierry Depaulis", [Paris], 2012, p. 75-89. 17) DEPAULIS, Thierry: "Vaugeois, tabletier, connu et inconnu" (2e partie). Le Vieux Papier fasc. n°422, 2016. 18) PARLAK, Ömer Fatih: "The Image of the Turk in Early Modern Board Games and Playing Cards". PHD THESIS. Universitat Autonoma de Barcelona, 2019. 19) SEVILLE, Adrian: "The Game of the Owl". In: "Vieux Papier", Aprile - Giugno 2021. |
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