Giochi dell'Oca e di percorso
(by Luigi Ciompi & Adrian Seville)
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New (The) Game of the Ascent of Mont Blanc  
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primo autore: Anonimo 
secondo autore: Smith Albert Richard 
anno: 1856/70 
luogo: Inghilterra-Londra 
periodo: XIX secolo (3°/4) 
percorso: Percorso di 50 caselle numerate 
materiale: carta incollata su tela 
dimensioni: 405X530 (385X515) 
stampa: Acquaforte colorata a mano (taille-douce colorée à la main) (hand-coloured etching)  
luogo acquisto:  
data acquisto:  
dimensioni confezione:  
numero caselle: 50 
categoria: Viaggi, escursioni, località, musei, monumenti, turismo 
tipo di gioco: Gioco di percorso  
editore: A. N. Myers&Co., 15 Berners Street, Oxford Street, London, W. 
stampatore: From C. Adler's Printing Establishment Hamburg 
proprietario: Collezione A. Seville 
autore delle foto: A. Seville 
numero di catalogo: 2211 
descrizione: Gioco di 50 caselle numerate, spirale, antiorario, centripeto, che ha per tema un'escursione sul Monte Bianco. In basso a sinistra: A. N. MYERS&CO. , 15 BERNERS STREET, OXFORD STREET, LONDON W. ; a destra: FROM C. ADLER'S PRINTING ESTABLISHEMENT, HAMBURG. Il percorso parte da Londra, dall'Egyptian Hall a Piccadilly, e arriva sulla cima de Monte Bianco. Di questo gioco esistono quattro edizioni: la prima è del 1856 circa; la seconda è del 1861; la terza fra il 1864 e il 1866 e la quarta fra il 1868 e il 1870. Questo esemplare della collezione Seville è verosimilmente la terza edizione. Una ristampa de "Il gioco dell'ascensione al Monte Bianco", è stata prodotta dalla Editoriale Domus come supplemento alla rivista "Meridiani", come riedizione del gioco originale del 1870, in confezione originale con 2 dadi e 4 segnalini.
REGOLE: non riportate sul tavoliere (allegate).
"IL GIOCO DELL’ASCENSIONE DEL MONTE BIANCO (quarta edizione).
Regole del Gioco. Il gioco può avere un numero illimitato di partecipanti. E necessario un girlo (1) numerato da 1 a 6. Al centro del tavolo deve essere posto un tabellone. Ogni giocatore deve avere a disposizione 36 fiche.
Regola I
Tutti i giocatori devono essere provvisti di un segnalino che indichi la propria posizione lungo il percorso.
Regola Il
Tutti i giocatori devono collocare il proprio segnalino sull’Egyptian Hall, nell’angolo sinistro del tabellone.
Regola III
Per dare inizio al gioco, uno dei partecipanti fa prillare il girlo. Se esce l’1, sposterà il suo segnalino nella casella della South Eastern Station; se esce il 2, andrà a Tunbridge; se esce il 3, resterà fermo (cosi come se esce il 6, regola da applicarsi durante tutto lo svolgimento del gioco ogni qualvolta si ottiene il 3 o il 6); se esce il 4 andrà a Folkestone, se esce il 5 andrà nella casella 4* nell'angoIo del tabellone e la stessa regola dovrà essere osservata nelle altre caselle d’angolo, la 24* e la 46*.
Regola IV
Quando tutti i partecipanti hanno girato il girlo una volta, il primo ricomincia; se ottiene 2 e aveva ottenuto 2 anche al turno precedente, andrà al 4; se ottiene 1 e prima aveva ottenuto 4 andrà al 4*, e non al 5, perche la casella 4* e situata fra 4 e 5; se ottiene un 3 o un 6 resta fermo dov’è, e passa la mano al giocatore successivo.
I giocatori proseguono in questo modo, a turno, e il primo che arriva sulla cima del Monte Bianco vince il gioco e si prende tutto il piatto.
Regola V
Una volta concluso il gioco, ogni partecipante incassa il corrispettivo delle fiche che ha in mano. L’Egyptian Hall di Piccadilly, a Londra, fu costruita nel 1812 da William Bullock, al costo di 16.000 sterline, per farne un museo. E sempre stata celebre per gli eventi che vi si sono svolti: la carrozza da viaggio di Napoleone, esposta qui, e stata visitata da ottocentomila persone; nel 1834 il "generale" Tom Thumb (2) vi incassò 125 sterline al giorno; e lo spettacolo sul Monte Bianco allestito da Albert Smith fu presentato qui per la prima volta il 15 marzo 1852. Fu lo stesso Smith ad approntare questo gioco, le cui immagini sono tratte dalle vedute che mostrò al pubblico in quell’occasione."
CASELLE: con didascalia.
Cas. 1): (Dover - South Eastern Terminus). Il South Eastern Terminus è uno degli snodi ferroviari del continente, e i bagagli sospinti lungo i suoi binari possono essere in procinto di partire per qualsiasi destinazione europea, asiatica o africana. Con l’unica interruzione del canale della Manica, le rotaie che iniziano al London Bridge proseguono fino alle coste del Baltico, al Mediterraneo, al golfo di Biscaglia e a Venezia. - Dovete pagare due fiche per il biglietto fino a Folkestone.
Cas. 2): (Tunbridge Station). Tunbridge è una città mercantile del Kent, a circa metà strada fra Londra e Folkestone. Nei suoi pressi si trova Tunbridge Wells, la fonte termale rinomata per le sue acque: coloro che stanno bene e non hanno niente di meglio da fare ricavano grande beneficio dal berle.
Cas. 3): (A cup of coffee). Una tazza di caffè è una bevanda molto gradita alle dame di classe, nonché ai giovani e alle signorine per bene, poiché tira un po’ su senza eccitare troppo, e niente e disdicevole come eccitarsi o, peggio, ubriacarsi. Non sono da disdegnare nemmeno un brandy caldo con acqua in una serata d’inverno o una fresca birra bionda in una giornata estiva. Pagate una fiche per una tazza di caffè.
Cas. 4): (Folkestone). Folkestone era un posto così depresso e decadente fino a dieci o quindici anni fa, con le erbacce che crescevano fra le pietre del selciato e tutta la gente che accorreva all’arrivo di un forestiero per domandargli le novità. Oggi la località è rifiorita, con maree di persone che ogni giorno vi si riversano, da e per il continente, come api all’imboccatura di un alveare. - Pagate due fiche per il transito.
45 Dover vede Folkestone come il fumo negli occhi perché sono vicine rivali. Sulla cima delle scogliere c’è un grosso cannone, che si dice rechi questa iscrizione: “Caricami bene e tienimi pulito, porterò una palla fino alla verde Calais". Tutte sciocchezze. - Il giocatore che arriva qui paga sei fiche, perché se non si fosse addormentato in treno non sarebbe finito a Dover e adesso deve tornare alla casella 2.
Cas. 4*): Dover
Cas. 5): (Crossing the Channel). La traversata della Manica da Folkestone a Boulogne richiede circa due ore e un quarto, e durante tutto questo tempo i passeggeri non sanno se sono rivoltati a testa o a croce, come una monetina. Il mal di mare è terribile, e spesso rende sgarbati e poco premurosi gli amici più cari. - Chi non sente nemmeno un po’ di nausea può prendere sei fiche dal piatto come premio.
Cas. 6): (Boulogne Custom House). Una volta sbarcati a Boulogne, per prima cosa si rimarrà attoniti a sentire tanti bambini piccoli parlare così bene francese. Boulogne è una località molto piacevole, assai più divertente e modica delle città costiere inglesi, in genere monotone e dispendiose.
La gente sbadiglia di più a Worthing in un’ora che a Boulogne in un mese. - All’arrivo a Boulogne si paga una fiche per il controllo del bagaglio.
Cas. 7): (Grande rue, Boulogne). La Grande Rue, la via principale di Boulogne, è molto animata nei giorni di mercato, e le linde cuffiette bianche delle contadine sono molto più graziose delle antiquate berrette che portano le donne di Covent Garden con la sporta sotto braccio. Quando si va al mercato in Francia, non si deve mai pagare il prezzo richiesto, ma bisogna contrattare: in questo modo si riesce sempre a comprare a meno. - Spendete due fiche per fare la spesa al mercato.
Cas. 8): (Boulogne Station). La stazione di Boulogne è appena fuori città, molto confortevole se paragonata alla vecchia fermata della diligenza. Prima della ferrovia ci volevano ventiquattro ore per arrivare a Parigi, ma oggi al treno ne bastano sei. La strada di un tempo era pessima; il primo tratto era brutto come la fine, ed entrambi erano simili a quel che c’era nel mezzo. - Pagate sei fiche per il biglietto.
Cas. 9): (Amiens). Ad Amiens il treno fa una sosta di venti minuti per rifocillarsi, e una cotoletta o un mezzo pollo, con una buona salsina piccante e una piccola caraffa di rosso non sono niente male come spuntino. Qui la ferrovia si divide, una diramazione va in Belgio e poi verso il Nord, l’altra a Parigi. - Pagate una fiche per il pasto.
Cas. 10): (Paris Station). La stazione di Parigi si trova a una certa distanza dal Centro cittadino. Durante il percorso in omnibus, il viaggiatore avrà modo di notare l’altezza degli edifici e la quantità di insegne pubblicitarie, i banchetti davanti alle macellerie e alle panetterie, gli strilli che i vetturini lanciano ai cavalli, l’assenza di cappelli sulle teste delle donne e le vistose pubblicità sui muri ciechi. - Regalate tre fiche a tutte le giocatrici.
Cas. 11): (Palays Royal). Il Palais Royal è un quadrilatero di negozi eleganti e di ristoranti disposti intorno a uno splendido giardino, una sorta di città nella città, in cui si potrebbe vivere per sempre e trovare tutto ciò che si desidera senza mai doverne uscire. E’ il paradiso dei bambini quando il tempo è bello, e dei pigri quando piove, poiché tutti i negozi sono al riparo di gallerie, come quelli di Covent Garden Piazza. - Pagate tre fiche per cenare al Palais Royal.
Cas. 12): (Bourse). Ciò che gli inglesi chiamano Exchange qui è la Borsa, proprio come quella in cui si tengono i soldi, dove dal nulla si costruiscono delle vere e proprie fortune, nello stesso modo incomprensibile in cui avviene a Londra. Chi ha la fortuna di capitare nella casella della Borsa riceve dodici fiche dal piatto per fare compere a Parigi, più una da ciascun giocatore.
Cas. 13): (Notre Dame). Notre Dame è la cattedrale di Parigi, un edificio piuttosto cupo, non particolarmente significativo quanto alla bellezza delle sue decorazioni se paragonato ad altre chiese del continente. Non si sa molto della sua costruzione originaria, si ritiene comunque che risalga in gran parte a circa otto o novecento anni fa. - Pagate una fiche per salire sulla torre.
Cas. 14): (Arc de Triomphe). La costruzione dell’Arco di Trionfo fu intrapresa da Napoleone nel 1809, e non venne terminata fino al 1836. E’ dedicato alle vittorie dell’esercito francese, e costituisce un elemento imponente posto sulla via d’ingresso a Parigi provenendo da ovest.
Cas. 15): (Column in the Place Vendome). La colonna di Place Vendome è un altro grande ornamento della città, con i suoi rilievi eseguiti nel bronzo ricavato dalla fusione dei cannoni russi e austriaci. La nostra unica idea di colonna, a Londra, è una pila di pezzi di pietra rotondi disposti l’uno sull’altro fino a raggiungere una certa altezza; invece questo splendido pilastro vanta su di se più di duemila figure. - Pagate una fiche per salire sulla cima della colonna e ammirare il panorama.
Cas. 16): (Hotel des Invalides). L’Hotel des Invalides è il Chelsea Hospital francese. Contiene la tomba di Napoleone, visitata da sua maestà la regina Vittoria nel 1855. Un tempo nella chiesa vi erano tremila bandiere prese come trofei, ma furono distrutte la notte prima dell’ingresso a Parigi degli Alleati, nel 1814. Ve ne sono comunque ancora parecchie, anche se pochissime, o forse nessuna, inglese. - Ritornate alla casella 14.
Cas. 17): (The Opera). Una visita all’Opera non può mancare durante un soggiorno a Parigi. Il prezzo di un biglietto in platea è appena di tre (sterline) e sei pence, e consente di assistere a capolavori interpretati dai migliori artisti. A Londra costa quasi il doppio, ma in Francia la gente va all’Opera per ammirare lo spettacolo, invece a Londra perché pensa che andarci significhi essere alla moda. - Non dimenticate di pagare una fiche per il poggiapiedi che la maschera addetta al palco vi ha portato.
Cas. 18): (Terminus of the Dijon Railway). Siamo ora alla stazione dei treni che da Parigi vanno a Marsiglia via Lione. Non siamo diretti cosi lontano, comunque: ci fermeremo a Digione, a otto o nove ore da Parigi. Digione è una città antica, tra i vigneti della Borgogna, provincia della quale un tempo era la capitale. Qui si può comprare per pochi pence una bottiglia di vino buono, una di quelle che in un albergo inglese costerebbe parecchi scellini. - Pagate tre fiche alla stazione per il biglietto.
Cas. 19): (The Diligence). A Digione lasciamo la ferrovia per attraversare i monti del Giura con la Diligence, che è una specie di incrocio fra una diligenza postale, una carrozza a sei posti, una fetta di omnibus e un vecchio cabriolet. E’ trainata da un tiro a quattro o sei cavalli, porta diciassette persone e percorre circa sei miglia all’ora. - Date una fiche al conducente della diligenza.
Cas. 20): (Custom House on Jura). Sulle alture del Giura giungiamo a un posto di dogana, dato che questa catena montuosa costituisce il confine tra Francia e Svizzera, dove i nostri bagagli vengono ispezionati, un controllo che al rientro in Francia sarà molto più severo. Il villaggio in cui ci siamo fermati si chiama Les Rousses, un posto triste e desolato quasi sulla cima del passo. - Regalate una fiche all’ufficiale di dogana.
Cas. 21): (A warm bath). Essendo rimasti seduti per tutta la notte, nulla è meglio di un bagno caldo per dare ristoro al bruciore dei nostri occhi, alle pelli irritate e ai capelli impolverati. Il freddo fa chiudere i pori dell’epidermide; per questa ragione quelli che si tuffano in una vasca di acqua gelida e si sfregano fino a rabbrividire non sono necessariamente i più puliti. Comunque un bagno freddo è pur sempre deliziosamente rinvigorente, anche se per una pulizia perfetta l’acqua dovrebbe essere alla stessa temperatura del corpo. - Sarete grati di pagare due fiche per un bagno caldo.
Cas. 22): (Geneva). Ginevra è una bellissima città, nella sua splendida posizione all’estremità del lago. Molte famiglie inglesi risiedono nei pressi, poiché ritengono di poter dare ai loro figli una migliore istruzione qui, spendendo meno, che non in Inghilterra, dove occorre un mucchio di denaro per “mantenere le apparenze", come si suol dire. A Ginevra si fabbricano orologi incantevoli nonché eleganti pezzi di gioielleria. - Ricevete sei fiche dal piatto, da spendere in escursioni intorno al Iago, e due da tutti i signori presenti.
Cas. 23): (A Table d'Hote). Una table d’hote rappresenta una maniera davvero esotica di cenare: è a prezzo e orario fisso, e si siede tutti insieme intorno a un grande tavolo, restando in genere in silenzio, ognuno troppo orgoglioso per rivolgere la parola al proprio vicino, e di solito timoroso di chiedere qualcosa a voce alta in francese.
Quindi la cena assume un tono molto solenne. A Londra, per uno scellino, si può avere un pasto più sostanzioso e salutare che in qualsiasi altro posto sul continente. - Pagate due fiche per la cena.
Cas. 24): (Castle of Chillon). Il castello di Chillon è situato praticamente sull’estremità opposta del lago di Ginevra. Lord Byron lo ha reso celebre con il suo componimento The Prisoner of Chillon, così che folle di turisti lo visitano tutti gli anni. Ad ogni modo il lago di Ginevra pullula di associazioni, e i nomi di Rousseau, Voltaire, Madame de Stael, Byron e Gibbon vi saranno per sempre legati. - Pagate una fiche per il battello a vapore.
Cas. 24*): (Dunceon of Chillon). Si dice che le prigioni sotterranee del Castello di Chillon siano sotto il livello del Iago, ma non e vero. Il religioso Bonnevard vi fu confinato per sei anni, si può ancora vedere l’anello al quale era incatenato, su uno dei pilastri, e la pietra del pavimento consunta dal suo continuo camminare. Era un uomo molto buono; se fosse stato un criminale forse sarebbe uscito in libertà vigilata dopo dodici mesi. - Lasciate tre fiche perché siete liberi e non in prigione.
Cas. 25): (Martigny). Martigny é un posto tremendamente squallido. E’ anche molto insalubre, circondato com’è da paludi: quindi la gente vi arriva di notte e al mattino riparte il prima possibile. l suoi abitanti sono rachitici, malati e mezzi istupiditi, e d’estate i viaggiatori sono assaliti dalle febbri causate dalle zanzare le cui punture velenose sono molto nocive.
Cas. 26): (Convent of S.t Bernard). Il convento di San Bernardo e quasi sulle nuvole: a 8.200 piedi (2500 m) sul livello del mare! Una decina di monaci vive quassù tutto l’anno, dedicando la propria vita alla carità e alle azioni pie. Da Martigny per raggiungerlo ci vuole una giornata, e le ultime tre o quattro miglia di strada non sono carrozzabili. Su questo passo nel 1800 Napoleone attraversò le Alpi con le sue armate, prima di sconfiggere gli austriaci a Marengo. - Donate ai monaci sei fiche per la loro ospitalità.
Cas. 27): (The Morgue). La Morgue, o camera mortuaria, del San Bernardo è un luogo solenne. Vi si conservano i corpi delle persone perite nelle nevi, e la temperatura è talmente bassa che si mantengono in buono stato per anni, come mummie. Per fortuna dal 1850 non si sono più verificati incidenti fatali, grazie alle migliorie stradali. - Pagate una fiche per quei poveretti che hanno perso parenti e amici nella neve, e tornate alla casella 25.
Cas. 28): (S.t Bernard Dogs). l celebri cani San Bernardo, dei quali si narrano storie meravigliose - non vere, però -, sono un incrocio tra i Terranova e i mastini dei Pirenei. La razza sta diventando rara: nel 1853 al convento ne erano rimasti soltanto tre. l monaci ne diedero uno di essi, Diane, ad Albert Smith, che a sua volta ebbe l’onore di donarlo a Sua maestà. Sono cani possenti e di buon carattere, e vengono impiegati per fiutare i percorsi sommersi dalla neve. - Pagate due fiche per il mantenimento dei cani.
Cas. 29): (The Tete Noir). La Téte Noire è un passo magnifico che conduce da Martigny a Chamonix. E’ una successione di precipizi, cascate, rocce, foreste e torrenti, lungo quasi tutto il percorso, e a piedi lo si percorre in sette ore. A metà strada circa vi si trova anche una buona locanda, dove servono costolette di castrato di montagna innaffiate da un bicchiere di ottimo vino, che non sono niente male per chi è in marcia.
Cas. 30): (Valley of Chamouni). Da qui abbiamo la prima veduta della valle di Chamonix, su cui torreggia il Monte Bianco. Già il paese di Chamonix si trova a 3370 piedi (1028 m) sul livello del mare, praticamente alla stessa altezza dello Snowdon, in Galles. E’ un povero villaggetto, che nel 1855 fu quasi interamente distrutto da un incendio, ma ora vi sono stati costruiti degli splendidi alberghi e, senza dubbio, un giorno sarà una località fiorente e molto più estesa. - Poiché è la prima volta che vedete la valle di Chamonix, dovete pagare sei fiche al piatto per la bellezza del panorama.
Cas. 31): (Street of Chamouni). Le strade di Chamonix meritano a stento questo nome. La via principale e una lunga fila di case sparpagliate, che sembra pavimentata con pietre a forma di pera, con le punte rivolte all’insù, Ma occorre ricordare che Chamonix e il Monte Bianco non sono in Svizzera, bensì in Savoia, che è una regione molto sciatta. - Spendete due fiche per acquistare oggetti di artigianato in legno svizzero.
Cas. 32): (Court Yard of the Hotel). Siamo nel cortile dell’hotel in cui abbiamo fatto sosta. Anche se ci troviamo in zone cosi selvagge, qui possiamo mangiare, bere e dormire con gli stessi agi di Parigi o di Londra. Capita spesso, in autunno, che i posti letto siano a malapena sufficienti per la metà dei visitatori. - Pagate tre fiche per la stanza d’albergo.
Cas. 33): (Baths of S.t Gervais). Le terme di Saint-Gervais, in una splendida posizione all’interno di una valle, in alta stagione sono affollatissime di visitatori che preferiscono la loro quiete alla confusione di Chamonix. Dovete comprendere che le persone che vanno ai bagni per supposti motivi di salute in realtà lo fanno soltanto per cambiare aria, per il piacere di stare in società, per rilassarsi e svagarsi. - Pagate una fiche al piatto.
Cas. 34): (Source of the Arveiron). Le sorgenti dell’Arveiron. L’Arveiron è un fiume formato dallo scioglimento dei ghiacci della Mer de Glace, come viene talvolta chiamato il Glacier du Bois. A volte scorre attraverso un vasto arco ghiacciato, come qui raffigurato, poi quest’arco viene ostruito così il fiume erompe dal fianco del ghiacciaio in una cascata. - Dovete tornare alla casella 29, e pagare due fiche a ognuna delle signore presenti.
Cas. 35): (Mer de Glace). La Mer de Glace, o mare di ghiaccio, è un ampio ghiacciaio, così chiamato perche i suoi immensi crinali si ritiene assomiglino in qualche modo alle onde di un mare ghiacciato durante una tempesta. Da Chamonix i visitatori possono compierne l’intera traversata, ma con l’assistenza delle guide, dato che i suoi crepacci sono molto profondi e pericolosi. - Pagate una fiche al piatto per un paio di racchette da sci.
Cas. 36): (The Pelerins). Les Pelerins è il primo Campo base lungo la salita verso il Monte Bianco, e un tempo era celebre per una magnifica cascata. Da grande altezza le acque precipitavano sopra una pietra che le costringeva in una svolta spettacolare, ma nel 1852 una piena ha trascinato via la pietra e rovinato la cascata. - Versate due fiche come contributo al campo base.
Cas. 37): (Aiguille du Midi). L’Aiguille du Midi è uno di quei giganteschi picchi di granito che si innalzano come sentinelle intorno al Monte Bianco dalla valle di Chamonix. Il sentiero per il ghiacciaio si avvita lungo il suo fianco, E’ nient’altro che una cengia, in alcuni punti larga poco più di trenta centimetri, con la roccia da una parte e il precipizio dall’altra.
Cas. 38): (Glacier des Bossons). Il Glacier des Bossons è uno dei più belli fra i valloni di ghiaccio che dal Monte Bianco scendono verso Chamonix. A volte la sua traversata è molto agevole, ma qui e là vi si aprono vasti crepacci; diventa allora pericoloso e richiede la massima cautela. - Poiché è la prima volta che vi trovate sul ghiacciaio, ricevete due fiche da tutti i giocatori e sei dal piatto.
Cas. 39): (Soft snow). A questo punto la nostra comitiva si ritrova in neve fresca, la fase che le guide temono più di ogni altra. Non solo la fatica di avanzare aumenta considerevolmente, ma talvolta, sotto un’ingannevole apparenza di solidità, la neve nasconde i crepacci. - Pagate una fiche appena siete fuori da questo tratto di neve fresca.
Cas. 40): (Glacier du Tacconay). Il Glacier du Tacconay è sempre costellato di vasti crepacci. Qui potete vedere raffigurato un incidente durante il quale una guida di nome Tissay quasi perse la vita. Scivolò sul ghiaccio e cadde oltre il precipizio: se la comitiva non fosse stata saldamente assicurata con le corde, l’uomo si sarebbe sfracellato. - Pagate due fiche per ricevere una nuova corda, nel caso doveste scivolare.
Cas. 41): (A cliff of ice). Questo è un altro passaggio difficoltoso dello stesso ghiacciaio, e potete vedere come si scala una parete di ghiaccio: la guida si arrampica per prima, tagliando con l’apposita ascia alcune brecce per le mani e per i piedi, quindi aiuta gli altri con una corda, poi il bagaglio viene legato e anch’esso tirato su. - Pagate due fiche come compenso per la guida che sale per prima.
Cas. 42): (Travellers lose their footing). Capita spesso che gli escursionisti perdano l’appiglio e scivolino giù lungo gli interminabili declivi del ghiacciaio. Se sotto di loro si trova un crepaccio la questione diventa pericolosa, ma se la discesa termina in neve fresca è molto divertente.
Cas. 43): (Grands Mulets). l Grands Mulets sono rocce che spuntano dalla neve a un’altezza di 10.000 piedi (3050 m) sul livello del mare. Le comitive di scalatori fissano sempre qui il bivacco, essendo un punto al riparo dalle valanghe. Si giunge alle rocce all’incirca alle quattro del pomeriggio, e quando da Chamonix, con i cannocchiali, si vede che la mèta è stata raggiunta, vengono sparati dei colpi a salve. - Poiché avete raggiunto i Grands Mulets, siete autorizzati a ricevere sei fiche dal piatto e una da ciascun giocatore.
Cas. 44): (Hut on the Grands Mulets). Il rifugio dei Grands Mulets fu costruito nel 1852. Prima di allora gli escursionisti non avevano alcun riparo all’infuori di pellicce e coperte, e talvolta, se sopraggiungeva il cattivo tempo, si ritrovavano a patire moltissimo. Da quando è stato edificato il rifugio, la salita ai Grands Mulets è diventata piuttosto agevole, e anche parecchie donne sono giunte fino a queste rocce. Però nel rifugio lo spazio non è molto, inoltre le guide temono talmente l’aria fredda che chiudono tutte le finestre e poi si mettono a fumare. Malgrado la grande stanchezza, raramente si dorme molto: l’ansia per l’ascesa dell’indomani e la situazione inedita tendono a fare rimanere svegli. - Pagate tre fiche per mantenere il rifugio in buone condizioni, per futuri escursionisti.
Cas. 45): (Travellers again lose their footing). Dovete prestare la massima cautela, altrimenti non raggiungerete la cima. Se non fosse stato per le vostre racchette sareste potuti finire in un crepaccio, e nessuno avrebbe più saputo nulla di voi. - Pagate due fiche per fissarvi meglio, e tornate alla casella 37.
Cas. 46): (Grand Plateau). Il Grand Plateau, anche se è quasi piatto, costituisce la parte più insidiosa del percorso, essendo esposto a tutte le valanghe che precipitano dal Monte Bianco. E’ qui che nel 1820, durante il tentativo di ascesa di Joseph Hamel, tre guide furono travolte da una massa di neve e mai più ritrovate. - Date tre fiche a favore delle famiglie di queste guide che qui persero la vita.
Cas. 46*): (Anoder slide Backwards). Un altro scivolone all’indietro; ora dobbiamo prestare maggiore attenzione. Per essere stati incauti, dovete pagare due fiche al piatto.
Cas. 47): (A sik traveller). La rarefazione dell’aria ha effetti molto nocivi su alcune persone: forti difficoltà di respirazione, attacchi di nausea e talvolta perdite di sangue dal naso. Chi è soggetto a questi disturbi non può proseguire, deve rinunciare all’ascesa e fare del suo meglio per tornare ai Grands Mulets. - Pagate due fiche in favore di chi sta male ed e costretto a ritirarsi, e arretrate anche voi alla casella 42.
Cas. 48): (Mur de la Cote). Il Mur de la Cote costituisce forse la parte più pericolosa dell’ascesa. E’ una parete di ghiaccio, praticamente verticale, in cui vengono tagliati degli scalini con l’ascia. Se il piede dovesse scivolare, o la piccozza perdere la presa, significherebbe la fine istantanea; occorrono quindi grande stabilità e la massima cautela. - Ricevete due fiche da ciascun giocatore per aver superato questa pericolosa fase dell’ascesa.
Cas. 49): (Last slide backwards). I membri del gruppo scivolano e barcollano notevolmente nell’ultima ascesa, che è la sommità vera e propria del Monte Bianco. A volte sono disorientati, e le guide devono praticamente tirarli su. - Dovete nuovamente pagare per la vostra scarsa attenzione, e questa volta, dato che siete così vicini alla cima, dovete versare sei fiche e tornare alla casella 42.
Cas. 50): (Summit of Mont Blanc). Eccoci giunti sulla cima del Monte Bianco, a ben 15.665 piedi (4775 m) sul livello del mare! Sono le nove e mezza del mattino e siamo a oltre sei ore e venti di marcia da Chamonix. Al nostro ritorno al villaggio, saremo accolti da fiori e spari a salve, nonché dalle note della banda musicale. - Per essere stato il primo della comitiva ad aver raggiunto la cima ricevete tutte le fiche del piatto, insieme alle congratulazioni dei vostri compagni.

NOTE
1) Il girlo è un dado a trottola a quattro, sei, otto o dodici facce, attraversato nel Centro da un’asticciola per mezzo della quale gli si può imprimere un movimento rotatorio; il numero che risulta rivolto verso l'alto quando si esaurisce il movimento rotatorio determina vincite e perdite.
2) Soprannome di un nano che si esibiva con il circo Barnum.

Exhibitions:
-"Le Montagne per gioco. Tra le vette e le nevi dei giochi da tavolo". A cura di Aldo Audisio e Ulrich Schaedler. Museo Nazionale della Montagna "Duca degli Abruzzi" - C. A. I., Torino. 11 dicembre 2006 - 1 maggio 2007.

bibliografia: 1) AUDISIO, A. - SCHAEDLER U.: “Le montagne per gioco. Tra le vette e le nevi dei giochi da tavolo”, Cahier Museomontagna, Museo Nazionale della Montagna, Torino 2006.

 
  Viaggiare per gioco. Smith e il gioco del Monte Bianco (a cura Piero Nava)
 
 
   
 
   

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