Giochi dell'Oca e di percorso
(by Luigi Ciompi & Adrian Seville)
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Giuoco della Doppia Croce 
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primo autore: Anonimo 
secondo autore: Non indicato 
anno: 1937/40 
luogo: Italia-Roma 
periodo: XX secolo (?/4) 
percorso: Percorso di 90 caselle numerate 
materiale: carta (paper) (papier) 
dimensioni: 500X440 
stampa: Cromolitografia 
luogo acquisto: Italia-Ravenna 
data acquisto: 20-03-2014
dimensioni confezione:  
numero caselle: 90 
categoria: Igiene, Farmacia, Medicina 
tipo di gioco: Gioco di percorso  
editore: Ministero della Salute 
stampatore: Ist.o IT.o D'Arti Grafiche Bergamo 
proprietario: Collezione L. Ciompi 
autore delle foto: L. Ciompi 
numero di catalogo: 2257 
descrizione: Gioco di 90 caselle numerate, spirale, antiorario, centripeto, realizzato per la prevenzione contro la tubercolosi.
REGOLE: al centro.
"Regole del Giuoco.
Per giocare ci si serve di due dadi numerati dall'1 al 6 e di piccoli segnali da spostare sui numeri.
Stabilita la posta, si fissa l'ordine progressivo di partenza mediante il lancio dei dadi: chi fa il numero più alto parte per primo seguito nell'ordine dagli altri giocatori.
Chi giunge ad un numero con la Doppia Croce prosegue in avanti contando ancora una volta il numero fatto.
Chi fa 9 con 6 e 3 va al 26.
Chi fa 9 con 5 e 4 va al 53.
Chi fa 12 con 6 e 6 va all'89. Al suo turno tira un colpo con un solo dado: se fa 1 giunge al 90 e vince la partita.
Chi va al 6, colonia marina, al 42, colonia montana, al 61, colonia elioterapica, si ferma un giro... per compiere la cura salutare e paga una posta.
Chi giunge al 12, preventorio, ritira una posta dal banco.
Chi va al 19, medico, paga una quota... per la visita.
Chi fa 31, francobollo antitubercolare, preleva dal banco due soldi. (il francobollo è del 1937 ndr)
Chi giunge al 57, crocerossina, si ferma ad aiutarla nella sua opera pietosa fino a che un altro non venga a sostituirlo.
Chi va al 71, dispensario, ritira dal banco una posta.
Chi arriva all'83, microbo, torna indietro al 52 per fornirsi di disinfettante, paga una posta e al giro successivo riparte sicuro.
Chi va all'85, sanatorio, si ferma tre giri... per curarsi, poi guarito riprende il cammino.
Chi giunge ad un numero già occupato fa retrocedere l'altro giuocatore al posto dal quale egli è partito.
Il giuocatore che, dominata l'insidia del male e superato ogni ostacolo arriva al 90, vince la partita."
CASELLE: mute.
Sul margine sinistro del tavoliere:
"Prevenire è sempre meglio che reprimere" "Difendiamoci dalla Tubercolosi"
1. La tubercolosi è in dimunuizione in Italia soprattutto per merito delle vaste provvidenze attuate dal Regime Fascista. La tubercolosi continuerà a diminuire se tutti gli italiani contribuiranno agli sviluppi di questa azione con una chiara e serena conoscenza del problema e applicando nella loro vita privata e nei loro rapporti con la collettività i più semplici e sani criteri di difesa della sanità fisica dell'individuo. Conoscere l'insidia vuol dire diminuirne la potenza offensiva: per ciò è necessario che tutti i cittadini sappiano che cosa è la tubercolosi e quale è il modo più sicuro per combatterla.
2. La tubercolosi è dovuta a un bacillo penetrato in un organismo umano gracile, sofferente, scarso di resistenza al male. Per questo la tubercolosi è da temere in modo particolare nell'infanzia. E'anche vero, però, che soprattutto nell'infanzia la tubercolosi può essere facilmente combattuta e vinta, se scoperta in tempo.
3. La tubercolosi polmonare è forse la più guaribile tra le malattie umane croniche. Questa grande verità, che il popolo deve accettare senza il minimo dubbio, è la sintesi di innumerovoli constatazioni scientifiche e di deduzioni statistiche le quali provano che la mortalità per tubercolosi è in diminuizione in tutte le Nazioni civili del mondo e specialmente in quelle che la combattono con metodo, con fermezza, con mezzi adeguati e, anzitutto, con la cosciente e continua collaborazione del popolo.
4. Tuttavia non si può ancora affermare che la mortalità tubercolare sia giunta alle cifre minime che è possibile e necessario raggiungere; non si può ancora dire, cioè, che la tubercolosi è vinta: né in Italia, né altrove. E questo perchè l'infanzia non è ancora sufficientemente difesa contro questo male, e perchè, non ostante gli sforzi compiuti con la propaganda e la educazione igienica delle masse del popolo, i malati in genere ricorrono troppo tardi ai medici, quando la loro malattia ha già fatto progressi difficilmente riparabili, ed essi i colpiti hanno già trasmesso ad altri senza saperlo il loro stesso male.
5. Occorre dunque che tutti gli italiani sappiano che particolarmente nell'infanzia, la tubercolosi si può evitare o si può facilmente combattere dando alla propria vita un tono sobrio, sano, regolato dalle norme più elementari, ma troppo spesso dimenticate!, dell'igiene individuale e collettiva. E'necessario che essi conoscano senza false paure, ma anzi con virile ottimismo, questo male che insidia la salute di tutti e cooperino nel combatterlo in tempo, prima che esso si manifesti nella sua distruttiva violenza. Poche norme sono sufficienti per consentire ad ogni individuo di esercitare su se stesso e sui suoi familiari un controllo continuo e scrupoloso della propria sanità fisica e di attuare quando se ne presenti la necessità, le opportune difese contro il male.
6. Spessissime volte l'inizio della tubercolosi polmonare è quanto mai latente e subdolo; e pure assai di frequente sotto l'aspetto dell'apparente completo benessere si nasconde invece il male che ha già iniziato la sua opera distruttiva nei polmoni.
7. La febbre lo sputo sanguigno, la tosse, sono sintomi già notevoli del male; sintomi che non debbono perciò essere mai trascurati, qualunque ne sia l'importanza che l'individuo d'altronde, mai può giudicare da se stesso, perchè possono essere l'espressione di una fase già inoltrata del male.
8. I primissimi sintomi sospetti del male possono essere: la stanchezza di cui non si sappia spiegare la causa; la perdita di peso; i disturbi della digestione, quando assumano carattere di continuità non altrimenti giustificabile; le alterazioni febbrili, specialmente dopo i pasti e dopo una fatica, soprattutto se questa sia stata di lieve entità; la tosse tenace, persistente, quando non sia giustificata da altre cause note.
9. E'necessario che ciascuno controlli attentamente le proprie condizioni fisiche, ed è strettamente doveroso controllare quelle dei bambini per accertare questi sintomi al loro primo apparire, sia pure vago ed incerto; e in tal caso, senza ridicole paure (perché potrebbe anche trattarsi di disturbi banali e perchè è noto che la tubercolosi guarisce con somma facilità se è scoperta all'inizio) è necessario che ricorra al dispensario antitubercolare se è povero o ad un medico coscienzoso, affinchè possa essere subito fissata la diagnosi del male ed attuata la cura opportuna adatta a ciascun individuo.
10. La tubercolosi sarà veramente vinta quando l'infanzia sarà sicuramente difesa contro di essa e quando sarà possibile, per tutti, diagnosticare e curare il male sin dall'inizio, con mezzi adeguati, con tenacia, con fede. A questi nuovi orientamenti della scienza di ogni cittadino mira la Settimana Nazionale per la diagnosi precoce che il Regime Fascista bandisce ogni anno a primavera. Questa manifestazione con la quale si inizia la Campagna Nazionale antitubercolare contribuirà prontamente alla vittoriosa conclusione della lotta contro la tubercolosi se, a traverso la conoscenza e la comprensione, riuscirà a suscitare una fervida collaborazione e una vasta corrente di simpatia nell'opinione pubblica, che deve essere pronta e vigile ad accogliere e ad assecondare."

REFERENZA 1
La Federazione Italiana per la lotta contro la Tubercolosi nasce nel 1922 come organo di collegamento dei 28 Consorzi Provinciali Antitubercolari esistenti, ma è solo dal 1931 che inizia una martellante campagna di prevenzione e di raccolta fondi per il finanziamento di importanti studi tisiologici. A partire da quest’anno la Federazione inizia così l’emissione e la vendita del “francobollo antitubercolare” raccolto in libretto o venduto "sfuso". I libretti erano diretti soprattutto alle scuole e alle famiglie e contenevano, talvolta accanto a pubblicità non proprio consone (vedi pubblicità sulle sigarette), alcune indicazioni comportamentali ed igieniche per la prevenzione della malattia.
(La Federazione Italiana per la lotta contro la Tubercolosi)





bibliografia:  
  Il francobollo Antitubercolare dal 1931 al 2000 (Agostino Merlin)
 
 
   
 
   

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