Giochi dell'Oca e di percorso
(by Luigi Ciompi & Adrian Seville)
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Crescentone (Il). Il Gioco del Guazzal'Oca 
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primo autore: Lù9 
secondo autore: Comitato per Bologna che vogliamo 
anno: 2009 
luogo: Italia-Bologna 
periodo: XXI secolo (1°/4) 
percorso: Percorso di 33 caselle numerate 
materiale: cartone 
dimensioni: 420X595 
stampa: Stampa tipografica 
luogo acquisto: Italia-Bologna 
data acquisto: 29-03-2021
dimensioni confezione: 220X310X45 
numero caselle: 33 
categoria: Politica, satira, fatti di cronaca 
tipo di gioco: Gioco di percorso  
editore: Non indicato 
stampatore: Non indicato 
proprietario: Collezione L. Ciompi 
autore delle foto: L. Ciompi 
numero di catalogo: 2753 
descrizione: Gioco di 33 caselle numerate (edizione numerata: 51/1200). Realizzato in occasione delle elezioni comunali a Bologna nel 2009 con i candidati sindaco come pedine. Il "crescentone" è il nome con cui i bolognesi chiamano la parte rialzata di piazza Maggiore di fronte al Palazzo Comunale. Giorgio Guazzaloca, eletto Sindaco nel 1999, si ricandida nel 2009 sostenuto da una lista civica "Comitato per Bologna che vogliamo". La grafica ricorda il gioco "Il Patentone" realizzato da Jacovitti.
REGOLE: nelle caselle.
CASELLE: mute.

REFERENZA 1
Sindaco di Bologna
Il 19 dicembre 1998 Giorgio Guazzaloca annunciò la sua candidatura come sindaco di Bologna, sostenuto dal "Polo per le Libertà", presso la Bolognina, storica roccaforte "rossa". In occasione del primo turno delle elezioni comunali, il 13 giugno 1999, Guazzaloca ottenne il 41,58% delle preferenze, mentre la sua principale avversaria, la candidata dell'Ulivo Silvia Bartolini, arrivò al 46,61%. Al ballottaggio del successivo 27 giugno Guazzaloca vinse le elezioni con il 50,69% dei voti, contro il 49,31% della Bartolini, e diventò, dal 1945, il primo, e fino ad oggi unico, sindaco di centro-destra del capoluogo emiliano. Guazzaloca mantenne la carica fino al 2004; la sua strategia per rivitalizzare Bologna, che lui definiva "una città ingessata", era quella di "Far parlare i fatti". Vorrà "una città amministrata non in base alle ideologie politiche ma esclusivamente in base agli interessi dei bolognesi". Da allora si comincerà a parlare di "guazzalochismo". Nel 2004 si candidò per un secondo mandato, sempre con l'appoggio del centro-destra, ma venne sconfitto al primo turno delle elezioni amministrative da Sergio Cofferati, candidato della coalizione di centro-sinistra, che ottenne il 55,92% dei voti contro il 40,60% di Guazzaloca. Dal gennaio 2005 fu componente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato (Antitrust).
Il 7 febbraio 2009, durante un'affollata assemblea pubblica presso il Teatro Manzoni di Bologna, Guazzaloca annunciò di volersi candidare per la terza volta alla carica di sindaco in occasione delle elezioni amministrative del giugno 2009, con la lista civica Per Bologna, indipendente dai partiti. I risultati elettorali del primo turno videro Guazzaloca al terzo posto, con il 12% dei voti: escluso dal ballottaggio tra il candidato del centro-sinistra Flavio Delbono e quello del centro-destra Alfredo Cazzola, l'ex sindaco preferì non schierarsi apertamente per nessuno dei due. Dopo la vittoria di Delbono divenne consigliere comunale per la sua lista. Nel marzo 2011 viene indagato per corruzione nell'ambito dell'inchiesta sul Civis, il tram su gomma a guida ottica. Nel gennaio 2013, la stessa Procura chiede l'archiviazione del procedimento penale inerente al Civis.
Politico dal carattere determinato, con gusto per la battuta, senza peli sulla lingua e rigoroso con se stesso, nonostante giocasse regolarmente a carte con un giornalista non apprezzava essere intervistato e considerava i giornalisti "una razza strana". Aveva una grande ammirazione per Gianni Brera ("Un amore giovanile" sin dai tempi del Guerin Sportivo), per Fortebraccio (il pungente corsivista de l'Unità) e per Indro Montanelli (nel 2000 gli conferì la cittadinanza onoraria di Bologna, accompagnata poi da parte dell'Università dalla laurea ad honorem in Scienze politiche). Ammirava anche il cardinale Giacomo Biffi, arcivescovo di Bologna durante il suo periodo come Sindaco, di cui divenne amico, ed il politico Pier Ferdinando Casini, essendo stato amico del padre.
È morto all'età di 73 anni, il 26 aprile 2017, all'ospedale Sant'Orsola di Bologna, dove era ricoverato a causa di un mieloma multiplo che lo affliggeva da tempo.

(Wikipedia 07/04/21)

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