Giochi dell'Oca e di percorso (by Luigi Ciompi & Adrian Seville)

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Giuoco dei Personaggi (fac-simile)

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	primo autore:	Remondini
	secondo autore:	Remondini
	anno:	1959
	luogo:	Italia-Venezia
	periodo:	XX secolo (3°/4)
	percorso:	Percorso di 56 caselle numerate
	materiale:	carta (paper) (papier)
	dimensioni:	420X316
	stampa:	Stampa su legno colorata in maschera (bois gravé et colorié) (woodcut)
	luogo acquisto:	Italia-Siracusa
	data acquisto:	16-04-2007
	dimensioni confezione:	Inserto di libro
	numero caselle:	56
	categoria:	Lotterie, fortuna, gioco d'azzardo
	tipo di gioco:	Gioco di percorso
	editore:	Neri Pozza Editore Venezia
	stampatore:	Stamperia Vicenzi-Bassano
	proprietario:	Collezione L. Ciompi - A. Seville
	autore delle foto:	L. Ciompi - A. Seville
	numero di catalogo:	335
	descrizione:	Gioco di 56 caselle numerate, spirale, antiorario, centripeto. Alla casella 56, la "Fortuna" che fa vincere e alla casella 55, il "Ladro" che fa ricominciare il gioco da capo. Al centro due attori si affrontano con la spada in pugno, acclamati dal pubblico che osserva dalle finestre e dai balconi circostanti. Questo gioco è stato ristampato a colori nel 1959 dalla Stamperia di Bassano con i legni originali dell’Ottocento. La Civica Raccolta Bertarelli ne conserva altri 3 esemplari. Lo stesso percorso si ritrova nel gioco "Gioco dei Personaggi. Don Chisciotte creato cavaliere", reimpostato e ristampato da G. Abbiati (Arch. n°274). Agli angoli Palazzo dei Dogi a Venezia e motivi floreali. In basso a sinistra: "Allegato a "Stampe popolari Venete", catalogo della Mostra di Verona 1959" e a destra: "Ristampa del legno originale remondiniano (proprietà Cimberle) eseguita da Stamperia Vicenza - Bassano". REGOLE: non riportate sul tavoliere (si trovano indicazioni in alcune caselle). CASELLE: con didascalia. Cas. 1): Borsa, Cas. 2): Casa, Cas. 3): Gabbia, Cas. 4): Corriere (al n. 9), Cas. 5): Maccaroni, Cas. 6): Cuore, Cas. 7): Gatto (al n. 20), Cas. 8): Stendardo, Cas. 9): Posta, Cas. 10): Sorcio (al n. 16), Cas. 11): Leone, Cas. 12): Oste (al n. 17), Cas. 13): Canarin (al n. 3), Cas. 14): Cupido (al n. 6), Cas. 15): Pulcinella (al n. 5), Cas. 16): Trapola, Cas. 17): Osteria (Paga 1), Cas. 18): Face, Cas. 19): Bosco, Cas. 20): Gatta, Cas. 21): Cacio, Cas. 22): Cavallo (al n. 20), Cas. 23): Arlechin (al n. 21), Cas. 24): Dadi (vieni qui), Cas. 25): Gobbo (al n. 30), Cas. 26): Sedia, Cas. 27): Fanale, Cas. 28): Tazza, Cas. 29): Cacciator (al n. 19), Cas. 30): Monte, Cas. 31): Bacco (al n. 54), Cas. 32): Albero, Cas. 33): Prigion, Cas. 34): Povera, Cas. 35): Soldato, Cas. 36): Malvasia (Paga 1), Cas. 37): Orto, Cas. 38): Gallo (al n. 53), Cas. 39): Libreria, Cas. 40): Luna, Cas. 41): Maschera, Cas. 42): Pavone, Cas. 43): Pescatrice, Cas. 44): Nave (al n. 51), Cas. 45): Ponte (Paga 1), Cas. 46): Dama (al n. 50), Cas. 47): Dottor (al n. 39), Cas. 48): Maschere (al n. 36), Cas. 49): Matto (al n. 40), Cas. 50): Specchio, Cas. 51): Porto (Paga 1), Cas. 52): Parigin (al n. 41), Cas. 53): Gallina, Cas. 54): Botte, Cas. 55): Ladro (da capo), Cas. 56): Fortuna (hai vinto). REFERENZA 1 "Gioco dei Personaggi" (Victoria&Albert Museum) Physical description Design: high quality rad paper with an uncoloured engraving which is probably taken from an early block or based upon a design of about 1725-50. N°of squares: 56 Squares illustrated: some Square numbering: all Squares titled: all Subject of starting square: borsa, purse Subject of ending square: fortuna, luck/fortune Place of Origin: Italy Date: mid 1980s (???) Artist/maker: Unknown Object history note: embossed at the bottom of the game Stamperia Vicenzi Edizioni Remondiniane Bassano per PIAZZESSI LEGATORE in VENEZIA. There is no true translation of the game but it is a forfeit and reward type with moral overtones more like Kismet (Snakes and Ladders) where landing on a particular square will mean advancing or retreating. Historical context note Rewards: FORWARD MOVEMENT Forfeits: BACKWARD MOVEMENT; pay 1 token N°of Players: ANY Equipment required: markers, dice Rules: It is a race game with an oval track of 56 numbered squares, each with a named illustration and a central illustration showing a pair of men battling in front of a building. Three corners are filled with a triangle showing a floral pattern; the fourth, lower left, shows a building. There is no true translation of the game but it is a forfeit and reward type with moral overtones more like Kismet (Snakes and Ladders) where landing on a particular square will mean advancing or retreating. TITLES AND INSTRUCTIONS TO EACH SQUARE ARE AS FOLLOWS: Cas. 1): Borsa, purse Cas. 2): Casa, house Cas. 3): Gabbia, cage Cas. 4): Corriere, knight on horseback, instruction "al N°9" Cas. 5): Maccaroni, standing pot Cas. 6): Cuore, stabbed heart, heart/love Cas. 7): Gatto, cat, instruction "al N°20" Cas. 8): Stendardo, flag/standard Cas. 9): Posta, building, post or post office Cas. 10): Sorcio, mouse/rat, instruction "al N°16" Cas. 11): Leone, lion Cas. 12): Oste, innkeeper, instruction "al N°17" Cas. 13): Canarin, canary, instruction "al N°3" Cas. 14): Cupido, Cupid, instruction "al N°6" Cas. 15): Pulcinela, Punch, instruction "al N°5" Cas. 16): Trapola, trap Cas. 17): Osteria, inn, instruction "Paga 1" Cas. 18): Face, torch Cas. 19): Bosco, tree/forest Cas. 20): Gatto, cat Cas. 21): Cacio,cheese Cas. 22): Cavallo, horse, instruction "al N°26" Cas. 23): Arlechin, Harlequin, instruction "al N°21" Cas. 24): Dadi, dice, instruction "Vieni qui", a pair of either dice shown must be thrown before moving on Cas. 25): Gobbo, hunchback, instruction "al N°30" Cas. 26): Sedia, carriage Cas. 27): Fanale, lantern Cas. 28): Tazza, goblet Cas. 29): Cacciato(re), huntsman, instruction "al N°19" Cas. 30): Monte, mountain Cas. 31): Bacco, Bacchus, instruction "al N°54" Cas. 32): Albero, tree Cas. 33): Prigion, prison Cas. 34): Povera, beggar, instruction "al N°45" Cas. 35): Soldato, soldier Cas. 36): Malvasia, wine casks, instruction "paga 1" Cas. 37): Orto, gate, possibly a garden gate Cas. 38): Gallo, cock, instruction "al N°53" Cas. 39): Libreria, library Cas. 40): Luna, moon Cas. 41): Maschera, masked figure Cas. 42): Pavone, peacock Cas. 43): Pescatrice, fisherman Cas. 44): Nave, ship, instruction "al N°51" Cas. 45): Ponte, bridge, instruction "paga 1" Cas. 46): Dama, lady, instruction "al N°50" Cas. 47): Dottore, doctor, instruction "al N°39" Cas. 48): Maschere, masked figure, instruction "al N°36" Cas. 49): Matto, the Fool, instruction "al N° 40" Cas. 50): Specchio, mirror Cas. 51): Porto, port, instruction "paga 1" Cas. 52): Parigin, Paris-male figure, instruction "al N°41" Cas. 53): Gallina, hen Cas. 54): Botte, barrel Cas. 55): Ladro, thief, instruction "da capo"; this can be to start again from square 1 or to quit the game Cas. 56): Fortuna, fortune or luck, instruction "Hai Vinto", you have won. Rules placement: none Attribution Note: f. amatruda amalfi (water mark on paper) REFERENZA 2 "Giuoco dei personaggi. Bassano, Remondini 1800 ca. Xilografia; foglio mm420x316. Milano: Civica Raccolta di Stampe "Achille Bertarelli", cart. m.18.11. Gioco dell'Oca di 56 caselle figurate, alcune con temi enologici: oste (12), osteria (17), tazza (28), Bacco (31), malvasia (36), botte (54). Nella figura centrale due attori si affrontano con la spada in pugno, acclamati dal pubblico che osserva dalle finestre e dai balconi circostanti. Il foglio è stato ristampato a colori nel 1959 dalla Stamperia Vicenzi di Bassano con i legni originali dell'Ottocento; la Bertarelli ne conserva altri tre esemplari." (Berti Giordano)
	bibliografia:	1) MAGAGNATO, Licisco: “Stampe popolari venete dal secolo XVII al secolo XIX” Neri Pozza Editore Venezia,1959 2) BERTI, Giordano- VITALI, Andrea: “La vite e il vino. Carte da gioco e giochi di carta”, Fondazione Lungarotti, Edigraf, Roma 1999. 3) POZZETTI, Elisabetta:"Un impero mediatico. A Bassano del Grappa il nuovo Museo Remondini" in "Charta" Anno 17, N°94 Novembre-Dicembre 2007. 4) INFELISE, M. : "I Remondini di Bassano", Bassano 1980. 5) NEGRI, Ilio - VERCELLONI, Virgilio: "I giochi di dadi d'azzardo e di passatempo dei gentiluomini e dei pirati" Introduzione di Caterina Santoro, Lerici Milano 1958.
		I Remondini
		I Remondini furono una famiglia di stampatori che operarono a Bassano del Grappa da metà del XVII a metà del XIX secolo. Giovanni Antonio Remondini nacque a Padova nel 1634. Nel 1657, poco più che ventenne, prese casa nella piazza principale di Bassano. Aprì un negozio di telerie, lane, sete e attrezzi di ferro. In seguito aggiunse alle sue merci anche xilografie di santi e di soggetti popolari che i contadini acquistavano a protezione delle loro case. La carta proveniva dal veronese, dal trevigiano e dal padovano. Successivamente Remondini si affrancò dai propri fornitori e sviluppò una propria stamperia, acquistando un vecchio torchio. Da quel primo torchio nacque una delle più importanti calcografie d'Europa. Alle stampe dai colori vivaci si aggiunsero giochi come il giro dell'oca o i soldatini di carta e i libretti di storie per soddisfare i gusti del popolo minuto. Giovanni Antonio allacciò rapporti con i girovaghi delle povere vallate del Tesino (valle trentina laterale della Valsugana) e gli sloveni veneti di Cividale del Friuli (detti "Schiavoni"), li organizzò in compagnie (con una guida, o "capocompagnia") e affidò loro lo smercio delle stampe. Attraverso il loro lavoro i Remondini riuscirono a diffondere il proprio marchio in Europa. Nel 1711, alla morte del fondatore, il patrimonio fu diviso tra gli eredi e la stamperia toccò al figlio Giuseppe e ai suoi discendenti. Giuseppe impresse un deciso sviluppo all'impresa assumendo la proprietà, o quantomeno il controllo, di diverse cartiere: un opificio era già attivo nel 1725 a Oliero, un altro era situato a Vas, nel trevigiano, e un terzo a Cogollo, nel vicentino. Tra il 1735 e il 1739 Giuseppe Remondini (1700-1769) entrò in possesso di altre tre cartiere, che da allora funzionarono esclusivamente per rifornire di carta la sua stamperia di Bassano. Giuseppe fu molto abile anche a trattare con il potere politico. Nel 1738 ottenne dai Magistrati dei V Savi alla Mercanzia di Venezia il privilegio esclusivo di libera commercializzazione delle proprie stampe religiose su tutto il territorio nazionale esente da dazi. Nel 1750 i Remondini aprirono una libreria a Venezia, entrando in diretta concorrenza con i librai della capitale del libro. Ebbero dalla loro parte il vantaggio di essere i produttori della materia prima impiegata, ovvero la carta. Ciò permise l'immissione sul mercato nazionale ed internazionale a costi nettamente più contenuti rispetto a quelli praticati da tutti gli altri stampatori veneziani. La tipografia continuò a stampare libri e atlanti geografici di qualità. Vi lavorarono anche molti valenti incisori, tra cui l'abate Paolo Santini, che fu uno dei principali autori delle immagini sacre. La raccolta del Santini fu ristampata - in grande e piccola edizione - per molto tempo. La produzione aumentò fino a raggiungere un livello planetario. La vecchia rete dei venditori porta a porta fu sostituita da un'efficiente rete di distributori in proprio, organizzati per aree geografiche. I Tesini percorrevano l'Europa dalla Germania ai Paesi nordici per poi spingersi ad ovest verso le Americhe; gli Schiavoni, cui era affidato l'intero est del mondo, giungevano sino all'Oceano Pacifico. Con queste due grandi centrali distributive, la rete commerciale della stamperia era in grado di raggiungere quattro continenti. La decadenza cominciò nella prima metà dell'Ottocento, dopo le invasioni napoleoniche. All'inizio del secolo la stamperia dei Remondini contava 18 torchi per impressioni tipografiche e xilografiche, 24 per incisioni in rame, attrezzature per la stampa di carte speciali e le carte da parati, 4 cartiere e una fonderia per i caratteri in piombo che davano lavoro ad oltre 1.000 operai. Nel 1840 la produzione era ancora notevole ma già si accumulava l'invenduto. Nel 1848 cominciò il tracollo e nel 1860 l'azienda chiuse i battenti. Merita una menzione la notevole Collezione remondiniana iniziata dai fratelli Giuseppe e Antonio ed aumentata da Francesco, figlio di Giuseppe, fino ai primi dell'Ottocento e ora conservata al Museo Civico di Bassano del Grappa. Raccoglie 8.522 incisioni di vari autori.

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