Giochi dell'Oca e di percorso (by Luigi Ciompi & Adrian Seville)

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Zogo del'Oca de Miran

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	primo autore:	Carlo Preti- Sandro Zara
	secondo autore:	Preti Carlo
	anno:	1982
	luogo:	Italia-Mirano(Venezia)
	periodo:	XX secolo (4°/4)
	percorso:	Percorso di 63 caselle numerate
	materiale:	carta (paper) (papier)
	dimensioni:	500X700
	stampa:	Offset in B/N e versione acquerellata
	luogo acquisto:	Omaggio Pro Loco Mirano
	data acquisto:	20-10-1994
	dimensioni confezione:
	numero caselle:	63
	categoria:	Viaggi, escursioni, località, musei, monumenti, turismo
	tipo di gioco:	Gioco oca variante
	editore:	Edizioni Bancarella, Via XX Settembre, Mirano (VE)
	stampatore:	Edizioni Bancarella, Via XX Settembre, Mirano (VE)
	proprietario:	Collezione L. Ciompi
	autore delle foto:	L. Ciompi
	numero di catalogo:	361
	descrizione:	Gioco di 63 caselle spirale, antiorario, centripeto. REGOLE: a sinistra con alcune indicazioni nelle caselle. CASELLE: con didascalia. Cas. 1): STEMA DE MIRAN; Cas. 2): OSTERIE E BACARI; Cas. 3): VILLA DEI TIEPOLO; Cas. 4): SCOATARI; Cas. 5): OCA NERA; Cas. 6): PONTE DE LE BARCHE; Cas. 7): MONUMENTO AL PARTIGIANO; Cas. 8): I CIARI IN PIASSA; Cas. 9): OCA CHE BECOLA; Cas. 10): BILIARDO; Cas. 11): CAFFE’ RE D’ITALIA; Cas. 12): SANT’ANTONIO; Cas. 13): GELATI; Cas. 14): OCA CHE SVOLA; Cas. 15): I CASOLINI DI MIRANO; Cas. 16): I MOLINI DI SOTTO; Cas. 17): MONOGRAFIA DE MIRAN; Cas. 18): OCA CHE MOSTRA EL PETTO; Cas. 19): TRATTORIA AL GENIO; Cas. 20): MAGNOLIA; Cas. 21): MARIUTTO; Cas. 22): GRATICOLATO ROMANO; Cas. 23): OCA CHE CORE; Cas. 24): MOLINI DI SOPRA; Cas. 25): PATRIOTI MIRANESI DEL RISORGIMENTO; Cas. 26): DADI; Cas. 27): OCA CHE VARDA; Cas. 28): TIRO A SEGNO; Cas. 29): VILLA BELVEDERE GIA' ERIZZO; Cas. 30): POETA IN ARCADIA; Cas. 31): POZZO; Cas. 32): OCA CHE NOA; Cas. 33): SCUOLE NOVE; Cas. 34): SENATORE DEL REGNO; Cas. 35): OSPEDALE GIA' VILLA ZINELLI; Cas. 36): OCA LEON; Cas. 37): ARCANGELO; Cas. 38): VILLA XXV APRILE GIA' MOROSINI; Cas. 39): EL LEON IN PIAZZA; Cas. 40): EL MUSON; Cas. 41): OCHE; Cas. 42): CASTELETO; Cas. 43): TRAM; Cas. 44): LA SACRA FAMIGLIA; Cas. 45): OCA CHE TE VARDA; Cas. 46): BEATO LUIGI ORIONE; Cas. 47 : MERCATO; Cas. 48): I PULCINELLA; Cas. 49): MACELLO; Cas. 50): OCA CO LE RODELE; Cas. 51): AGENTE DEL FISCO; Cas. 52): VECIA DOGANA; Cas. 53): DADI; Cas. 54): OCA SCONTA; Cas. 55): FIERA; Cas. 56): CONTADIN; Cas. 57): SCUOLE VECIE; Cas. 58): LA MORTE; Cas. 59): OCA; Cas. 60): LUCIFERO; Cas. 61): BANCARELLA; Cas. 62): IL I° RE D’ITALIA; Cas. 63): LA BANDA. Exhibitions: - "Il Gioco dell'Oca nei tempi". Pro Loco Mirano, Mirano (VE) Barchessa di Villa Morosini ora XXV Aprile. 27 Ottobre - 18 Novembre 2001.
	bibliografia:	1) AA.VV.: “Il Gioco dell’oca nei tempi”, (Catalogo Mostra), Pro Loco Mirano Ed. CentroOffset srl - Mestrino - Padova (pag. 79) 2001.
		"ZOGO DE L'OCA DE MIRAN"
		Alla fine degli anni settanta, l'imprenditore miranese Sandro Albano Zara, gran curioso e cultore delle tradizioni popolari, dalle fiabe ai giochi del passato , riscoprì il "Gioco dell'oca". Osservando le vecchie e bellissime stampe e contemporaneamente guardando il suo paese, con i suoi personaggi, i luoghi pittoreschi, gli avvenimenti, la storia degli avi, il modo di vita dei vecchi, le antiche tradizioni, pensò di poterne creare uno nuovo, magari un po'ironico, ma tutto dedicato a Mirano. Manifestò questo suo proposito all'amico pittore Carlo Preti da Mestre il quale sposò subito la sua idea e prendendo spunto dall'ovale della piazza di Mirano, disegnò una tavola del gioco dell'oca in china nera su carta bianca. Era il classico gioco dell'oca, a 63 caselle. Con 13 oche e 8 "accidenti". Le altre caselle furono da lui riempite con disegni raffiguranti luoghi caratteristici ed artistici, personaggi, edifici storici, aspetti e momenti della storia e della tradizione miranese. Termina nella piazza di Mirano di fronte al Municipio. Lo scrisse tutto in dialetto veneziano compreso il regolamento che si rifà esattamente a quello classico. Era l'anno 1982 quando Sandro Zara pubblicò l'opera di Carlo Preti il "ZOGO DE L'OCA DE MIRAN". Da allora sono state fatte tre edizioni rivedute e corrette. Nell'ultima edizione lo stesso Carlo Preti ha ridisegnato tutte le oche ed apportato rilevanti correzioni per adattarlo all' "ingigantimento" necessario per portarlo in piazza. (Dal sito della Pro Loco di Mirano, informazioni@giocodelloca.com )
		Le caselle
		Descrizione Cas. 1): STEMA DE MIRAN Con l’ultimo Principe dei Carraresi (1397) l’antica bandiera miranese riportava una testa d’aquila d’argento su campo azzurro. Con il dominio della Repubblica di Venezia e sotto l’amministrazione Padovana, Mirano muta il suo stemma che diviene una croce d’argento con, nel primo quarto, una piccola croce rossa in campo aureo. Cas. 2): OSTERIE E BACARI Quale luogo migliore per incontrarsi e far “quattro ciacoe” davanti ad un’ombra “de chel bon” ? I miranesi non hanno che l’imbarazzo della scelta! Salute. Cas. 3): VILLA DEI TIEPOLO La scelse Gianbattista come dimora nel 1757. E il figlio Giandomenico, che vi rimase a lungo, l'affrescò esprimendo la sua personalità di osservatore disincantato ed ironico del nuovo mondo, al di fuori dagli obblighi impostigli dai committenti. La maggior parte degli affreschi si trovano ora a ca’ Rezzonico a Venezia; a Zianigo rimangono decorazioni floreali e grottesche. Cas. 4): SCOATARI Da lavoro invernale dei contadini, a Mirano divenne lavoro di grandi imprese. Cas. 5): OCA NERA Ogni “sciapo” de oche ha la sua oca nera. Cas. 6): PONTE DE LE BARCHE Domina il bacino dei “Mulini di Sotto”, fu vivace scalo commerciale per la Serenissima soprattutto per vino e granaglie. Cas. 7): MONUMENTO AL PARTIGIANO Al centro della piazza dei miranesi, Piazza Martiri, si innalza “il monumento al Partigiano”, opera in bronzo dello scultore Augusto Murer ispirato da un disegno del pittore miranese Sergio Bonaldi. Cas. 8): I CIARI IN PIASSA Di ghisa come nel passato, ormai da parecchi anni illuminano il centro storico. Cas. 9): OCA CHE BECOLA L’oca domestica deriva dall’oca cinerina selvatica.Il suo addomesticamento è antichissimo risalendo all’epoca neolitica.Oche sono scolpite sulle tombe dei faraoni e di oche canta Omero. Cas. 10): BILIARDO Gioco di un tempo, prediletto dai Miranesi. Mitiche le partite nella saletta del caffè "Re d’Italia". Il bigliardo nato, pare, nel Secolo XVI, è di origine italiana secondo alcuni, francese o tedesca, secondo altri. Curioso è invece quello che si sa di certo: fu consigliato dai medici al "Re Sole" perché efficace rimedio terapeutico contro la cattiva digestione e l’obesità. Cas. 11): CAFFE’ RE D’ITALIA Nacque alla fine dell’800. Gilda Casarin Cavallari torna dall’Argentina e con i suoi risparmi lo acquista nel 1901. Da allora è ancora il Caffè Cavallari. Cas. 12): SANT’ANTONIO Il miracolo di S. Antonio che “riattacca il piede ad un giovane” è il dipinto più importante della chiesa Arcipretale di Mirano. Opera di Giambattista Tiepolo nel periodo della maturità, datato probabilmente intorno al 1750. Cas. 13): GELATI Il famoso “carrettino dei gelati” di Giovanin Minto un’istituzione nella storia di Mirano. Cas. 14): OCA CHE SVOLA Le “saporite” oche domestiche hanno un passato glorioso:per i Romani erano simbolo di fedeltà e vigilanza. Infatti, erano le guardiane del tempio della dea Giunone al Campidoglio dove, con le loro strida, riuscirono a dare l’allarme salvando la rocca dall’invasione dei Galli nel 390 avanti Cristo. Cas. 15): I CASOLINI DI MIRANO 'Na volta: Nane Taiadea, Mario Zubiolo, Valentin Minto, Ada Sbrogiò, Brunello Ivano, Vianello Majani, Giacomin poi Resi più quattro latterie. Adesso: I novi Boato. Cas. 16): I MOLINI DI SOTTO L’edificio ottocentesco fu costruito su mappe del 1600 anche se la sua origine risale al XII secolo. I Molini sono stati funzionanti sino agli anni 60, prima per la macina di granaglie, poi come frantoio. Cas. 17): MONOGRAFIA DE MIRAN Così conclude la prefazione della “Monografia di Mirano”, opera del Cav. Emilio Bonamico, primo tentativo nel suo genere, sulla storia di Mirano: “qualunque sia per essere il valore di questa mia modesta fatica, voglia codesta onorevole rappresentanza accoglierla come pegno di quell’affetto che indissolubilmente mi lega a questo simpatico paese”. Cas. 18): OCA CHE MOSTRA EL PETTO “L’oca vigila anche quando i cani dormono”. Lo scrisse Plinio il Vecchio riferendosi alle oche del Campidoglio. Cas. 19): TRATTORIA AL GENIO L’antica Locanda, palazzo settecentesco Bonvecchiato, ha mantenuto il suo carattere tradizionale di casa veneta. Sul timpano sopraelevato si erge il busto di Giuseppe Verdi: “Il Genio”. Vicino al Genio è stato anche collocato un cippo di trachite euganea con alla sommità una croce a rilievo, probabilmente cippo romanico. Cas. 20): MAGNOLIA Di magnolie a Mirano ce ne sono ovunque e per di più ultracentenarie, grazie, soprattutto al grande appassionato di questi alberi, Francesco Pomai (1741 –1788), socio onorario dell’Accademia Georgica di Padova e direttore del giardino botanico dei Farsetti, che ne intraprese le prime coltivazioni in Italia. Cas. 21): MARIUTTO Luigi Mariutto è stato il grande benefattore di Mirano. Lasciò tutto il suo patrimonio ai bisognosi e la casa di riposo porta il suo nome. Cas. 22): GRATICOLATO ROMANO Colossale opera di ingegneria e di pianificazione. Principale “modulo“ organizzativo della viabilità, dell’attività agricola e della regimazione delle acque. Quello miranese è ritenuto uno degli esempi più completi di centuriazione romana in Europa. Cas. 23): OCA CHE CORE E’ stata l’oca, o meglio l’alimentazione delle oche grasse, a dare al fegato il suo attuale nome. Infatti, all’epoca dei Romani il fegato si chiamava “Iecor”, ma il “Fegato Grasso” delle oche, ottenuto nutrendole con i fichi, veniva chiamato “Iecor Ficatum” cioè fegato di fichi e da “Ficatum” deriva l’odierno fegato. Cas. 24): MOLINI DI SOPRA Il complesso che ora ospita il noto ristorante ebbe rilevante importanza nel Miranese. La sua esistenza sul Muson è documentata fin dal XVI secolo.Molto interessanti e belli sono il sistema delle chiuse e il ponte seicentesco. Cas. 25): PATRIOTI MIRANESI DEL RISORGIMENTO Odoardo Lepsky, Alberto e Carlo Muneratti, cittadini miranesi che parteciparono ai motti risorgimentali. Cas. 26): DADI Senza di loro è impossibile cominciare e proseguire il gioco dell’oca! Cas. 27): OCA CHE VARDA Una leggenda dice che quando nell’anno 371 San Martino, uomo umile e pio, venne eletto per acclamazione Vescovo di Tours, si nascose nella campagna perché preferiva continuare a vivere come monaco. Ma, uno stormo di oche, starnazzando, rivelò agli abitanti il suo nascondiglio. Cas. 28): TIRO A SEGNO Al termine della seconda guerra d’Indipendenza (1859 –1860), con la realizzazione dell’Unità d’Italia, cresce il desiderio di organizzare il “Tiro a Segno” su base nazionale ai fini della preparazione militare ed agonistica. Così il I Aprile 1861, con un regio decreto, se ne autorizzava la costituzione in ogni comune. Nel 1883 venne costituita la “Sezione di Tiro a Segno” di Mirano, nell’attuale sede di Via Scortegara. La Sezione di Mirano vanta attualmente 1500 soci. Cas. 29): VILLA BELVEDERE GIA' ERIZZO Uno dei luoghi più suggestivi di Mirano con il suo parco romantico ottocentesco. Prima di diventare “Erizzo” appartenne ai “Molini”, che le conferirono funzioni agricole. Cas. 30): POETA IN ARCADIA G.B. Pomai, canonico abate(Venezia 1739-Campocroce 1819).Segretario in Venezia e socio corrispondente da Mirano dell’Accademia dei Filaretti fu poeta e seguace della corrente letteraria dell’Arcadia. Cas. 31): POZZO Pozzo posto al centro della Piazzetta Donatori di Sangue, porta lo stemma dei Morosini. E’ una delle caselle “accidenti” del gioco dell’oca. Cas. 32): OCA CHE NOA “Oca, castagne e vino, tieni tutto per San Martino”. Parole di saggezza contadina per spiegare una ricorrenza che fino al secolo scorso era un “Capodanno contadino”, che si festeggiava cantando, ballando e soprattutto mangiando in abbondanza. La data dell’11 novembre non era stata scelta a caso e comunque non solo per devozione al Santo, ma anche perché le oche in questa stagione erano ormai grasse abbastanza per essere mangiate. Cas. 33): SCUOLE NOVE Costruite nel 1980 dall’Arch. Romano Chirivi, sono state ampliate in tempi successivi. Ora accolgono oltre 3000 studenti delle scuole superiori. Cas. 34): SENATORE DEL REGNO Conte Pier Luigi Bembo (Venezia 1823 – 1882) Podestà di Venezia dal 1860 al 1866 senatore del Regno, villeggiava nella bella dimora di Campocroce dal superbo giardino opera dell’Arch. De Götzen. Cas. 35): OSPEDALE GIA' VILLA ZINELLI Grande edificio di fine ‘500 primi ‘600 la cui facciata ha delle analogie con Palazzo dei Leoni di Mira. All’interno vi si trovavano tele di scuola del Veronese e del Tintoretto. Nel 1898 fu trasformato in Ospedale. Cas. 36): OCA LEON La tavola italiana del gioco dell’oca più antica è quella veneziana del 1640 chiamata “il dilettevole gioco di locca”. Questa stampa illustra una scena di vita conviviale: i personaggi a tavola mangiano un’oca, cibo “ricco” consumato nelle grandi occasioni. Cas. 37): ARCANGELO L’arcangelo Michele con l’arcangelo Gabriele orna l’altare maggiore della chiesa arcipretale di Mirano. Splendide opere in marmo di Giuseppe Torretto (Pagnano 1661 - Venezia 1743) risalenti al 1720 circa. Cas. 38): VILLA XXV APRILE GIA' MOROSINI Costruzione seicentesca, di impronta palladiana, dalla bella loggia a colonne d’ordine ionico coronata da timpano e statue. Ora sede della biblioteca comunale. Cas. 39): EL LEON IN PIAZZA Colonna cinquecentesca con leone di San Marco, restaurata nel 1617, simbolo della dominazione civile di Venezia. Il leone fu abbattuto durante la prima occupazione francese nel 1797. Successivamente nel 1903 fu ricostruito dallo scultore Urbano Bottazzo e ricollocato sull’antica colonna. Cas. 40): EL MUSON Il fiume Musone che tuttora attraversa Mirano, una volta sfociava in laguna. Tra la fine del '500 e l'inizio del '600 venne deviato dalla Repubblica di Venezia nel Brenta e con questo in mare grazie alla costruzione del canale Taglio. Cas. 41): OCHE Nel 1990 grazie ad una geniale idea di Ciccio Covin, dell’aiuto del club dei M.A.R.S.I. e degli amici di Luneo ha preso vita il PALIO DE L’OCA. L’ormai tradizionale appuntamento della domenica antecedente il giorno di San Martino vede gareggiare proprio loro, le oche, in una corsa in cui i “pastori” le indirizzano al traguardo posto a 400 metri, con il solo utilizzo di una bacchetta. E dopo la fatica c’è per tutti un fumante risotto di fegatini, d’oca naturalmente! Cas. 42): CASTELETO Inserito nel Parco romantico all’inglese, creato da Barbizza, il castelletto di Villa Belvedere, ideato dall’Arch. Giuseppe Zappetti, rappresenta un gioiello dell’architettura neo gotica del Veneto. La grotta sottostante, raggiungibile da passaggi sotterranei, veniva usata probabilmente per esercitare l’alchimia. Cas. 43): TRAM Domenica 7 luglio 1912 alle ore 11.30 il primo tram elettrico giungeva in piazza Vittorio Emanuele II accolto dalle Autorità, dalle Rappresentanze e dai “patriottici inni e lieti concerti” delle bande musicali di Venezia, Treviso e Mirano. Collegò Mirano a Mestre sino al 1937, quando alle ore 18.00 di sabato 14 agosto, la prima vettura filoviaria giungeva in Piazza sostituendolo definitivamente. Cas. 44): LA SACRA FAMIGLIA La chiesa arcipretale di Campocroce, costruita alla fine del secolo scorso, è dedicata a Sant’Andrea. Nell’altare maggiore vi è la pala con la Sacra Famiglia dipinta dal Rusteghello. Il Conte G.A. Rusteghello (Venezia 1781 – 1844) dipinse anche la splendida villa di famiglia sempre in Campocroce. Cas. 45): OCA CHE TE VARDA Il modello classico del gioco è costituito da 63 caselle distribuite lungo un percorso a spirale in cui compaiono ad intervalli fissi le oche e gli “accidenti” simbolici. Cas. 46): BEATO LUIGI ORIONE (Pontecurone 1872-San Remo 1940) Ordinato Sacerdote nel 1895, dedicò la sua vita alle opere caritatevoli ed assistenziali, fondando “la Piccola Opera della Divina Provvidenza”, di cui una “Casa” fu aperta a Campocroce per volontà del Conte Marco Soranzo, dove più volte Don Orione venne in visita. Cas. 47 : MERCATO Il mercato del lunedì è di antichissime origini (le notizie risalgono al 1477). Era soprattutto mercato ittico grazie ai trasporti che avvenivano su barche lungo il canale Taglio. Ora è occasione per acquistare tessuti, abbigliamento e generi alimentari. Cas. 48): I PULCINELLA Le “Avventure di Pulcinella” di Giandomenico Tiepolo, fanno parte dell’ultima fase del ciclo pittorico di Zianigo e sono databili tra il 1793 ed il 1797. Gli affreschi si trovano ora a Venezia, a Ca’ Rezzonico. Cas. 49): MACELLO Costruzione in stile neoclassico. E' sempre stata il macello comunale di Mirano sino agli anni ottanta. Dopo una radicale ristrutturazione, nel 1988 divenne comando della Polizia Municipale. Cas. 50): OCA CO LE RODELE Nel gioco, compaiono regolarmente ad intervalli fissi le oche (ogni 5 e ogni 4 caselle) e gli “accidenti” simbolici: il ponte al 6, l’osteria al 19, il pozzo al 31, il labirinto al 42, la prigione al 52 e la morte al 58. Cas. 51): AGENTE DEL FISCO Conte Giovanni Pomai (S. Maria di Sala 1772-Campocroce 1839). All’epoca di Francesco II d’Asburgo fu agente imperiale del fisco nei territori di Mirano, Camposampiero, Piazzola, Cittadella e Dolo. Cas. 52): VECIA DOGANA In via Barche, il piccolo porticato ad una sola arcata è ancora ben riconoscibile. All’antica dogana si pagava il dazio sulle merci e sul bestiame che passavano per Mirano diretti o provenienti da Feltre, Treviso, Bassano, Verona, Ferrara, Mantova, ecc... Cas. 53): DADI Il movimento delle pedine nel “Gioco dell’Oca” è dato dal lancio dei 2 dadi. Invece, dalla casella 53 si procede con un solo dado. Cas. 54): OCA SCONTA Si dice anche che … l’antica tradizione di festeggiare San Martino mangiando l’oca, risalga all’usanza degli Ebrei miranesi, in gran parte proprietari terrieri, di consumare l’oca in occasione della chiusura dell’annata agraria l’11 di novembre, giorno di San Martino. Comunemente era d’uso consumare il maiale, animale però notoriamente proibito alla tavola degli ebrei. Cas. 55): FIERA “Terzo sabato di settembre per tre dì ...”Questa è la frase finale del decreto firmato dal Duca d’Austria che concedeva a Mirano i festeggiamenti della Fiera di San Matteo. Da allora non si ricordano interruzioni. In quei giorni il centro storico è invaso da giostre e bancarelle ricolme di dolciumi, frutta e cicchetti. Nelle case ci si ritrova con i parenti venuti da lontano e si offre loro, come da tradizione, folpi, patate americane, noci fresche, giuggiole. Cas. 56): CONTADIN ...il sale della terra...ancuo i contadini no xe' più i contadini de sincuanta, sessanta ani fa ...parchè un contadin, veramente contadin, poareto, no l savea gnanca come se fesse impirar na scarpa, parchè poareto, no le portava... Cas. 57): SCUOLE VECIE ...ma la sapienza non ha né tempo né età... Le scuole elementari Petrarca, bell’edificio di fine ‘800 progettato dagli ingegneri Civitach e Muneratti. Cas. 58): LA MORTE La casella più sfortunata di tutto il gioco: chi vi arriva ritorna alla partenza. Cas. 59): OCA Famosi proverbi: "chi no magna oca a San Martin nol fa el beco de un quatrin"; "chi magna oca a San Martin ga schei par tutto l’ano" . Cas. 60): LUCIFERO Punto focale del grandioso e ardito “Giudizio Universale”, che sovrasta il soffitto della chiesa arcipretale di Mirano; fu dipinto tra il 1847 ed il 1848 dal pittore neoclassico Giovanni De Min (Belluno 1785-Treviso 1859). I colori sono freschi e brillanti, in particolare spicca il blu ottanio dei diavoli. Cas. 61): BANCARELLA Le bancarelle con le loro tele bianche, con i profumi ed i colori delle loro merci, riempivano e rallegravano Fiere e Mercati, un tempo uniche occasioni di incontro e di festa. Cas. 62): IL I° RE D’ITALIA Domenica 31 ottobre 1880 in Piazza Maggiore a Mirano fu inaugurato il “primo momumento nelle province venete a RE VITTORIO EMANUELE II. La statua, opera dello scultore veneziano Guglielmo Michieli, rimase nella piazza, che divenne “Piazza Vittorio Emanuele”, sino alla seconda metà degli anni cinquanta quando fu trasferita in Viale delle Rimembranze, sua attuale sede. Cas. 63): LA BANDA La Banda Cittadina di Mirano risale hai primi decenni dell'800 come testimonia un suo regolamento approvato dall'Imperial Regio Governo Austriaco nel 1855. Da allora la banda è sempre rimasta molto attiva.

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