Giochi dell'Oca e di percorso
(by Luigi Ciompi & Adrian Seville)
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Italia (L') del Secolo Decimonono 
ossia il Nuovissimo Giuoco dell'Oca inventato da Puff e disegnato da Don Ciccio 
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primo autore: Non indicato 
secondo autore: Puff-Don Ciccio 
anno: 1861 
luogo: Italia-Milano 
periodo: XIX secolo (3°/4) 
percorso: Percorso di 61 caselle numerate 
materiale: carta (inserto di giornale) (paper) (papier) 
dimensioni: 583X452 
stampa: Stampa tipografica 
luogo acquisto: Italia-Trapani 
data acquisto: 10-07-1999
dimensioni confezione: Inserto di giornale 
numero caselle: 61 
categoria: Storia antica e contemporanea 
tipo di gioco: Gioco di percorso  
editore: "La Cicala Politica" 
stampatore: Litografia Rossetti Milano 
proprietario: Collezione A. Seville 
autore delle foto: A. Seville 
numero di catalogo: 547 
descrizione: Gioco di 61 caselle numerate, spirale, antiorario, centripeto, inserto del giornale satirico "La Cicala". Edizione patriottica del Gioco dell'Oca, in occasione dell'Unità d'Italia. "L´Italia del Secolo Decimonono ossia il Nuovissimo Giuoco dell´Oca" viene pubblicato il 25 febbraio 1861 dal giornale milanese "La Cicala Politica" ed è ricco di allegorie (la Sacra Pantofola papale) e di ritratti di eventi (Villafranca), luoghi (il carcere dello Spielberg), figure storiche maggiori e minori (come Cavour e i Carbonari), e di ritratti di quei momenti e personaggi storici che ricordiamo dai tempi della scuola, come il Concordato e Vittorio Alfieri, l'armistizio di Villafranca e Ugo Foscolo, Cavour e i Fratelli Bandiera.
REGOLE: in basso.
CASELLE: alcune con didascalia.

REFERENZA 1
Una fase importante dell'unificazione d'Italia fu segnata dalla pubblicazione il 25 febbraio 1861 di questa versione patriottica del Gioco dell'Oca su un tavoliere allegato alla rivista satirica "La Cicala Politica" di Milano. "L´Italia del Secolo Decimonono ossia il Nuovissimo Giuoco dell´Oca" contiene figure ritenute determinanti per arrivare a un cambiamento politico. Questi italiani illustri hanno la valenza delle caselle con l'oca e raddoppiano quindi il punteggio. Troviamo i poeti Giacomo Leopardi e Ugo Foscolo, i generali Napoleone Bonaparte e Guglielmo Pepe e i fratelli nazionalisti Attilio ed Emilio Bandiera, il cui martirio nel 1844 diede spinta alle insurrezioni che seguirono. Sono raffigurati anche personaggi importanti come Vittorio Emanuele II e il Conte di Cavour ma non c'è traccia di Mazzini. Le caselle lungo il percorso sono intramezzate da immagini significative quali le Pantofole Papali tra le caselle 52 e 53 con la scritta concordato. La casella con la prigione è contrassegnata dal Castello di Spielberg dove molti Carbonari (i rivoluzionari) erano tenuti prigionieri dal regime Austro-Ungarico. L'equivalente della casella della morte è la Diplomazia al numero 46 che porta a iniziare daccapo. Alla casella vincente troviamo Garibaldi e Vittorio Emanuele mentre salutano la bandiera con lo slogan "L'Italia degli Italiani".
(A. Seville)

REFERENZA 2
Uscito in un momento cruciale della storia d'Italia (la seconda guerra d'indipendenza) questo giornale rappresenta un formidabile commentario illustrato delle vicende politiche e militari che portarono alla costituzione del Regno d'Italia. "La Cicala politica", infatti, pubblicava regolarmente nelle due pagine centrali numerose e ottime litografie nelle quali, naturalmente, tutta la vena satirica era profusa nel sostenere, senza molte distinzioni politiche, la causa dell'indipendenza.
Finita la guerra, il giornale rivolse la propria mordacia satirica contro gli austriaci e il clero, colpevoli di contendere all'Italia (auspice anche Napoleone III) il Veneto e Roma. Questa vena anticlericale si sostanziava naturalmente anche di straripanti prelati, nonché legnosi tedeschi, che ingombravano le litografie delle due pagine centrali. La firma più ricorrente delle illustrazioni era quella di Don Pacifico (Camillo Cima), mentre per i testi si può nominare, fra i tanti, Pinzo (ancora Camillo Cima), Marco, Momo, Pungolino, Tullio.
LA CICALA POLITICA
Sottotitolo: "Giornale umoristico con caricature".
Stampato a Milano dal 27 novembre 1859 (a. I, n. 1) al 20 aprile 1865 (a. VI, n. 32).
Settimanale inizialmente e poi bisettimanale stampato a Milano presso la Tipografia Borroni, poi successivamente presso la Tipografia G. Alberti e C. e la Tipografia di G. Bozza. Composto da 4 pagine con formato 36x26 cm.


bibliografia: 1) MASCHERONI, Silvia - TINTI, Bianca: “Il gioco dell’oca: un libro da leggere, da guardare, da giocare” Ed. Bompiani, Milano 1981.
2) NEGRI, Ilio - VERCELLONI, Virgilio: "I giochi di dadi d'azzardo e di passatempo dei gentiluomini e dei pirati" Introduzione di Caterina Santoro, Lerici Milano 1958.
3) SEVILLE, Adrian: "L'arte dei giochi da tavolo. Oltre un secolo di storia e divertimento dalla fine del Settecento all'inizio del Novecento." Edizioni White Star, 2019.
4) CAZZAMINI MUSSI, Francesco: "Il giornalismo a Milano dal 1848 al 1900", Como, 1935.
5) CIMA, Otto: "Mezzo secolo di caricatura milanese (1860-1910)", Milano, 1928.
6) FARINELLI, Giuseppe (a cura di): "La pubblicistica nel periodo della scapigliatura", Milano, 1984.
7) GIANERI, Enrico (Gec): "Storia della caricatura", Milano, 1959.
8) PETRUCCI, Carlo Alberto: "La caricatura italiana dell'Ottocento", Roma, 1954.

 
  L'Italia del Secolo Decimonono (Mascheroni-Tinti)
   
  L’Italia del secolo Decimonono, ossia il nuovissimo giuoco dell’oca (Antonio Negro)
   
 
   

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